Attualità

Museo della Vaporiera, interpellanza di Fabriano Progressista

A depositarla in Consiglio Comunale è il capogruppo Andrea Giombi: «Credo che possa essere un’attrattiva importante per incrementare i flussi turistici cittadini»

FABRIANO – Un’interpellanza per chiedere all’Amministrazione comunale di Fabriano di sostenere il museo della Vaporiera. «Credo che possa essere un’attrattiva importante per incrementare i flussi turistici cittadini», evidenzia il capogruppo di Fabriano Progressista, Andrea Giombi, che ha depositato l’interpellanza.

Dalla caparbietà di Giancarlo Bonafoni, un passato importante nella scena politica cittadina, è nato il museo didattico della vaporiera allocato nell’edificio che ha ospitato la prima stazione a Fabriano nel 1878, lungo viale Serafini, al primo piano. «Si tratta di una prima fase – evidenzia Giancarlo Bonafoni – nel senso che c’è in calendario anche l’idea di dar vita a un museo della vaporiera, con i mezzi antichi e storici, all’interno dei locali del deposito ferroviario».

Oltre cento pezzi esposti fra sezioni di binario, linee elettriche, telescriventi, antichi sistemi sonori e di sicurezza, macchina telegrafica e per le trasmissioni, pezzi di locomotive. Un vero e proprio excursus storico che mostra l’evoluzione della ferrovia a Fabriano e in Italia in generale. Nella prima sala sono esposte  linee elettriche con le varie sezioni di collegamento delle sottostazioni e uno strumento che serviva a togliere la corrente e permettere dei lavori sul binario. C’è anche un istrumento di blocco che serviva ai capistazione per avvertire la circolazione del treno sul binario agli altri colleghi, differenziandolo fra merci e viaggiatori. C’è il collimatore che serve per livellare i binari. C’è anche una parete con mezzi di comunicazione e una con i mezzi radio per il segnale orario unico. Infine, la parete con i mezzi di sicurezza per gli operai e i primi telefoni.

All’interno della seconda sala, tutto l’excursus nel campo delle telecomunicazioni con un armadio attrezzi originale per la manutenzione. Infine, la terza sala composta da strumenti di misura e visivi, oltre all’antesignana della scatola nera per registrare tutto ciò che accadeva.

«Si spera, ora, di poter completare il tutto con le vaporiere e locomotive. Sono in contatto con la Fondazione delle Ferrovie dello Stato per poterle avere. Inoltre, spero che le aziende del territorio possano darci una mano per l’allestimento completo», l’appello conclusivo di Giancarlo Bonafoni raccolto ora dal consigliere Andrea Giombi. «Questo museo ha importanti prospettive e potrebbe assumere un ruolo rilevante per il turismo della città se solo venisse colta la lungimiranza del progetto. A ridosso dell’attuale sede vi sono immobili a oggi inutilizzati e che un tempo assolvevano a fini legati alla funzionalità della ferrovia. Se venissero utilizzati quali sede del museo, sarebbero un viatico eccezionale che lo renderebbe unico nel suo genere accrescendo l’appeal turistico di Fabriano. Per tutte queste ragioni, chiedo di conoscere se l’Amministrazione comunale possa intervenire affinché gli immobili a ridosso della sede attuale del museo vengano concessi in comodato», conclude Giombi.