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Fabriano, JP Industries: al momento nessun partner interessato

Nessun soggetto finanziario e/o industriale ha manifestato interesse al progetto, nonostante gli incentivi. Sindacati preoccupati per la domanda di concordato in bianco, termine della cassa integrazione e stipendi arretrati

FABRIANO – Allo stato attuale nessun soggetto finanziario e/o industriale ha manifestato interesse al progetto JP Industries di Fabriano. E questo nonostante gli incentivi potenziali da mettere in campo. Sindacati molto preoccupati per la domanda di concordato in bianco, termine della cassa integrazione a fine anno, stipendi arretrati pari a circa sei mensilità. In pratica per il mantenimento dell’occupazione in un’area, quella fabrianese, provata da lunghi anni di perdurante crisi economica. Nessuna nuova data per ritrovarsi in sede ministeriale. Ma solo un generico, tempi brevi.

Oltre tre ore di riunione nella sede del ministero dello Sviluppo economico, questo pomeriggio 4 luglio, per la vertenza JP Industries di Fabriano. La newco con a capo l’imprenditore cerretese Giovanni Porcarelli, che ha acquistato il comparto bianco dell’ex Antonio Merloni – gli stabilimenti fabrianesi di Santa Maria e Maragone, e quello umbro di Gaifana – riassumendo 700 tute blu tra Marche e Umbria (oggi ridotte a circa 620), dopo tutti questi anni di lavoro a singhiozzo risente ancora della crisi latente.

Nel summit ministeriale, che si sarebbe dovuto svolgere nei primi mesi dell’anno e che invece è slittato fino a oggi, erano presenti i rappresentanti dei sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm a livello nazionale, regionale per Marche e Umbria, i rappresentanti del Mise e di Invitalia, l’imprenditore Porcarelli accompagnato dal proprio legale, l’assessore della Regione Marche Loretta Bravi, un rappresentante della Regione Umbria insieme ai sindaci di Nocera e Gualdo, l’assessore Barbara Pagnoncelli per il comune di Fabriano e il senatore pentastellato, Sergio Romagnoli.

Invitalia, incaricata dal Mise per la ricerca di un partner finanziario/industriale da affiancare alla JP Industries, ha relazionato su tutte le azioni messe in campo per finanziare il progetto industriale. Sono stati coinvolti diversi soggetti finanziari e industriali, ma nessuno ha manifestato interesse al progetto, nonostante gli incentivi messi in campo.

Le parti sociali hanno illustrato tutte le complessità della situazione: domanda di concordato in bianco; termine cassa integrazione al 31 dicembre 2019; gli stipendi arretrati, pari a sei mensilità, non corrisposti; fare il possibile per salvaguardare i livelli occupazionali.

Da parte sua, l’imprenditore Porcarelli ha ribadito l’impegno dell’azienda JP Industries nel trovare soluzioni e partner, se necessario rivedendo anche il piano industriale, individuando diverse soluzioni rispetto alle attuali, sostenuto da Invitalia e le Istituzioni presenti al summit. In tal senso, si sono date indicazioni allo studio Legale di Porcarelli di individuare le linee guida nel concordato in bianco da verificare con la stessa Invitalia per trovare, per l’appunto, delle nuove soluzioni.

Ciò che preoccupa, infine, è il fatto che le parti si sono lasciate senza l’indicazione di una nuova data entro la quale tornare al Mise, ma si sono date generiche indicazioni sull’incontrarsi nuovamente in tempi brevi.