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Fabriano: L’emozione e i propositi del nuovo Segretario Generale della CEI

Prima uscita pubblica del nuovo Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Stefano Russo, vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica. Ha partecipato, ieri pomeriggio, al corso di formazione per i giornalisti, al Monastero di San Silvestro

Monsignor Stefano Russo, Vescovo della diocesi Fabriano-Matelica e Segretario Generale della CEI

FABRIANO – Prima uscita pubblica del nuovo Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, mons. Stefano Russo, vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica. Ha partecipato, ieri pomeriggio, al corso di formazione per i giornalisti, al Monastero di San Silvestro.

«Ti ho affidato alla Madonna del Buon Gesù», le parole che il Priore di San Silvestro, don Vincenzo Bracci, ha rivolto a mons. Russo. Visibilmente emozionato, il Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, non si è sottratto alla sua prima intervista.

Mons. Russo, dalle 12:30 di ieri è divenuto il numero tre della Chiesa italiana, subito dopo Papa Francesco e il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, i suoi primi pensieri?
«Il numero tre mi richiama immediatamente a Trinità, una comunione che nasce dal Signore. Certamente, un incarico inaspettato per il quale provo grande gratitudine nei confronti di Papa Francesco e del presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, oltre a tutti i vescovi. Lo accolgo nel segno della Fede e mi metto subito a servizio delle chiese italiane».

Ha detto subito il “si”?
«Costruire un cammino di salvezza, per questo ho detto il mio “si”. L’ho saputo da pochissimo, mi ha avvertito Bassetti, dopo essersi sentito con Papa Francesco. Sono consapevole del limite della mia persona, ma questi incarichi si portano insieme, in comunione, in continuità con chi mi ha preceduto, per comprendere le strade che il Signore ci vuole far percorrere in un mondo così complesso. Sono contento, inoltre, del fatto che avendo diretto per dieci anni l’Ufficio per i Beni culturali, conosco già molte persone con le quali ho un rapporto in Cristo molto bello. Sicuramente, cercherò di fare bene il servizio che mi è stato affidato».

Il suo ruolo è già operativo?
«Il segretario generale della Cei ha un ruolo di raccordo fra i vari servizi e uffici, ascoltare la voce che proviene dalla Diocesi locali, sempre in comunione con tutti i vescovi e con il Presidente. La mia intenzione è di fare la volontà del Signore e affidarmi a quello che Egli vuole, vediamo come organizzarci anche con i miei impegni. Per il momento, manterrò l’incarico di rappresentare le diocesi marchigiane presso le Istituzioni statali a seguito del sisma del Centro Italia. Anche perché come Segretario generale Cei è un aspetto che ricade nei miei compiti.

Rimarrà Vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica?
«Vedremo come organizzarci, ma spero e credo di si».