FABRIANO – Gap infrastrutturale, ricostruzione post-sisma, Banca Marche. Sono solo alcuni dei temi regionali che il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ha toccato durante l’incontro svoltosi questa mattina, 14 maggio, a Fabriano.
«Fabriano è stato il modello di industria da seguire per moltissimi anni. Ora, invece, 4mila disoccupati in città che salgono a 6mila se si aggiungono i dati dei Comuni limitrofi. Fabriano è una città che soffre come tutto il resto del nostro Paese. Bisogna fare il possibile per colmare il gap infrastrutturale. Se un’azienda produce e il sistema infrastrutturale gli impedisce di esportare è chiaro che viene meno la competitività. Le Marche non hanno l’alta velocità, l’aeroporto e il porto sono quelli che sono. Non è concepibile che i container dal porto di Ancona debbano andare a Gioia Tauro. Le Marche sono collegate nord-sud, ma non adriatico-tirreno, un corridoio est-ovest. È fondamentale, invece, un collegamento da Civitavecchia fino ad Ancona per sviluppare commercio, turismo e aumentare la competitività. Manca tutto questo».
Passando alla ricostruzione post-sisma 2016, il presidente del Parlamento europeo se la prende con Governo e Regione. «Assenza del Governo e della Regione, peggio di tutte, sulla vicenda terremoto. Sono venuti a fare passerelle e poi sono scomparsi. L’Europa così matrigna è stata l’unica a intervenire con 2 miliardi, un impegno mantenuto».
Vicenda Banca Marche. «L’accesso al credito è fondamentale e la via maestra è la banca di prossimità. Su questo punto, le Marche hanno pagato un prezzo salatissimo perché il tutto non è andato come doveva andare e l’intero territorio ne paga le conseguenze».
Il presidente del Parlamento europeo ricorda come elencare il numero dei disoccupati sia purtroppo divenuto la norma. «Nelle Marche la disoccupazione giovanile è oltre il 22%, nel Lazio supera il 30%. Nel Sud d’Italia, i disoccupati di lungo tempo sono pari al numero presente nell’intera Germania. Sono giovani che si perdono e che sono costretti a emigrare o essere sostenuti dalla famiglia. Il modo per trovare lavoro vale per tutte le zone ed è quello di aiutare le imprese, i commercianti, gli artigiani, gli agricoltori e i liberi professionisti. E per farlo c’è bisogno di tre azioni: 1. Ridurre la burocrazia; 2. Agevolare l’accesso al credito; 3. Abbassare le tasse. Il Governo non sta facendo nessuna di queste tre azioni. Sono solo presi dal litigare e crescere nei sondaggi in modo ossessivo. È tutto fermo».