FABRIANO – Si allarga a macchia d’olio la protesta dei metalmeccanici per la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto di settore. Tante le tute blu che hanno manifestato dissenso e preoccupazione attraverso scioperi spontanei. Mentre la Fiom torna a chiedere che si proceda con controlli serrati nei luoghi di lavoro per prevenire contagi da Coronavirus.
Seconda ondata di scioperi nelle aziende metalmeccaniche della provincia di Ancona per il contratto nazionale di lavoro: altissime le adesioni per difendere i diritti e rivendicare il salario. Scioperi spontanei sono stati proclamati immediatamente il 9 ottobre scorso alla Whirlpool di Melano a Fabriano, all’Elica di Mergo e alla Caterpillar di Jesi. In questi giorni la mobilitazione è continuata con il fermo dello stabilimento Ariston Thermo Group di Genga e Albacina, all’Elica di Cerreto D’Esi, alla Ghergo di Sassoferrato, all’Electrolux di Cerreto D’Esi, alla AMC Ghergo Group, alla Divisione Thermowatt dell’AristonThermo Group ed altre.
Le adesioni sono state altissime, anche alle oltre un centinaio di assemblee che sono state convocate nei posti di lavoro e sono ancora in corso, nel pieno rispetto delle normative anti Covid, per informare le persone, in preparazione dello sciopero generale del 5 novembre e dell’iniziativa che Fim-Fiom-Uilm provinciali hanno deciso di organizzare dalle 10 davanti alla Confindustria territoriale. È stato inoltre proclamato lo sciopero delle prestazioni straordinarie e delle flessibilità.
«In questi giorni si stanno tenendo le assemblee in tutti i luoghi di lavoro per informare e costruire insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori, continuando con gli scioperi spontanei, per costruire una grande giornata di mobilitazione nazionale in programma per il 5 novembre prossimo, quando tutte le aziende metalmeccaniche di Italia si fermeranno per lo sciopero generale di 4 ore», fanno sapere dalla segreteria della Fiom della provincia di Ancona.
«Ci siamo mobilitati per difendere il nostro diritto alla salute durante il lockdown, non permetteremo che si approfitti dell’emergenza sanitaria per cancellare il contratto nazionale di Lavoro. Le imprese redistribuiscano la ricchezza che hanno accumulato in questi anni alle persone che l’hanno prodotta e garantiscano la sicurezza delle persone attraverso tutte le azioni di contenimento e monitoraggio del Covid 19», ha evidenziato il responsabile per il distretto di Fabriano della Fiom, Pierpaolo Pullini, tornando di fatto a chiedere che vengano previsti controlli serrati per prevenire il contagio da Covid-19 nei luoghi di lavoro.