FABRIANO – Dopo il Punto nascita, anche il reparto di Pediatria dell’ospedale Engles Profili di Fabriano subisce una netta razionalizzazione. Da oggi, sarà attivo solo per sei ore al giorno.
«Si comunica che dal 18 marzo l’assetto della UOSD di Pediatria di Fabriano, fino a difformi disposizioni, prevederà un modello organizzativo che comprende il mantenimento dell’attività assistenziale della UOSD in presenza diurna di ore 6 svolta in modalità ambulatoriale, ma priva di continuità assistenziale», la stringata comunicazione da parte dell’Area Vasta 2.
Dopo il Punto nascita, dunque, è arrivato il momento di Pediatria che risponde alle esigenze di un’utenza tra gli 0 e i 17 anni di ben 7.823 bambini residenti a Fabriano e nel suo comprensorio. La decisione si deve essenzialmente a due motivi: una nuova riorganizzazione a seguito della chiusura del Punto nascita e la carenza di personale. Non è facile avere, infatti, la disponibilità notturna dei medici per garantire il servizio h24 con due dottori attualmente in servizio, di cui uno che, come previsto dalle norme contrattuali, avrebbe già avanzato la procedura per trasferirsi in un altro ospedale.
Un ulteriore depotenziamento per la sanità del fabrianese che sembra non conoscere sosta. E si spera sempre che tutto ciò possa essere un brutto ricordo, qualora il 22 maggio prossimo il Tar Marche accolga il ricorso presentato dal comune di Fabriano, ad audiuvandum i comuni di Genga e Sassoferrato, per far tornare attivo il Punto nascita dell’Engles Profili. Il ricorso si basa essenzialmente su motivi riguardanti la caratteristica oro-geografica del territorio, il problema legato alle infrastrutture e il fatto, certamente non secondario, che Fabriano ricade all’interno del cosiddetto cratere sismico. La speranza sembra essere solo questa. Altrimenti, il rischio concreto è che non ci sia più spazio per un ripensamento.
Tanto più che da Roma, nello specifico dal ministero della Salute, non sembra giungere alcuna notizia circa la volontà di ridefinizione dei criteri per il mantenimento del Punto nascita, come annunciato dal ministro pentastellato Giulia Grillo. Per il momento, solo l’annuncio che, però, sembra faticare a trasformarsi in un atto concreto.