FABRIANO – “Io Curatore” è il testo autobiografico di un “volontario dell’arte”: Giuseppe Salerno. Il libro, che si sarebbe dovuto presentare il 13 gennaio alle 17:30 nella sala assemblea della sede della Fondazione Carifac a Fabriano. Si sarebbe, perché a causa dell’inasprimento delle norme in vigore per contenere il diffondersi della pandemia da Coronavirus, gli organizzatori hanno deciso di rinviare la presentazione del libro «a data da destinarsi». Ciò non toglie che sono state anticipate alcune caratteristiche del libro che non è una sequenza di eventi e progetti realizzati in quarant’anni, «ma la dichiarazione del perché e del come tali progetti siano venuti alla luce: una esplicitazione della filosofia di vita che ne ha accompagnato il percorso. Una visione che rendendo Salerno unico nel panorama curatoriale, lo avvicina al carattere proprio di ciascun artista, anch’egli unico nella sua diversità», si evidenzia.
Le anticipazioni
«Dopo una prima parte nella quale si fotografa la società nel suo spasmodico divenire ed una seconda con la quale si delineano le trasformazioni dell’arte sino ai giorni nostri, il testo ripercorre l’evoluzione del pensiero del curatore soffermandosi su quei momenti nei quali si sono maturate convinzioni ed affermate modalità operative distintive. Ampio spazio è dedicato all’Arte Telematica di cui Salerno fu in Italia, negli anni ’86 – ’90, il principale teorico e promotore. Concetti centrali del testo sono la “perdita della dimensione viaggio” e la prefigurata “Arte della Coesistenza”. Tra i luoghi dell’azione centrali sono Roma e Fabriano ma assolutamente determinante, per la formazione e l’impegno profuso, il piccolo, prezioso Borgo di Calcata che Giuseppe Salerno, attraverso l’arte, contribuì a salvare da morte certa», si spiega ancora dagli organizzatori.
Giuseppe Salerno, critico d’arte, è curatore di oltre 450 mostre ed eventi. Nel biennio 2007/08 contribuisce all’affermazione del Caffè Letterario di Roma. Nel triennio 2008/10 promuove SpaziOttagoni, grande centro espositivo privato di arte contemporanea in Trastevere. Negli anni 2007-2012 realizza on line il “The Best in Art”, la “prima rivista al mondo che non esiste”. Dal 2011 collabora con l’associazione InArte di Fabriano e dalle Marche prendono il via suoi progetti itineranti realizzati con il coinvolgimento di artisti di varie regioni italiane. Numerose negli anni le collaborazioni con riviste d’arte e quotidiani. Con prefazioni di Domenico De Masi, Paolo Portoghesi e Claudio Strinati ha pubblicato “L’Arte Senza Barriere” (ed. Semerano – marzo 1991, “Diario di Borgo” (ed. Semerano – marzo 2005), “The Best in Art” (2015) ed “Io Curatore” (ed. Bertoni – maggio 2021). Rotariano dal 2012 è attualmente presidente della Commissione Arte e Cultura del Club di Fabriano.