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Fabriano, partito il progetto “Un appartamento per vivere l’autonomia”

Da circa un mese, tre ragazzi disabili che frequentano le attività promosse dal Laboratorio 10, stanno sperimentando la possibilità di vivere da soli. Ecco i primi risultati

L'interno dell'appartamento

FABRIANO – Far sperimentare la massima autonomia possibile a tre ragazzi disabili: questo il fulcro del progetto “Un appartamento per vivere l’autonomia”, reso possibile dal fondo regionale “Dopo di noi” erogato dall’Ambito 10 di Fabriano. Coinvolto nell’iniziativa anche il Laboratorio 10 gestito dalla cooperativa Castelvecchio service: «Il progetto “Dopo di noi” è rivolto alle persone con disabilità ed è nato per permettere loro di poter vivere nel massimo dell’autonomia possibile. Questo percorso di indipendenza viene portato avanti da circa un mese e sta andando tutto bene», conferma l’assessore fabrianese ai servizi alla Persona, Vincenza Di Maio.

Si conferma la massima attenzione al sociale da parte del comune di Fabriano. E questo progetto, lo dimostra. «Nel settembre dello scorso anno abbiamo contattato la cooperativa Castelvecchio service per capire quali soggetti coinvolgere fra i ragazzi che da due anni frequentano il Laboratorio 10», spiegano dall’Ambito 10. Sono stati individuati 3 ragazzi «che abbiamo incontrato prima singolarmente e poi insieme anche alle loro famiglie». Ai primi di marzo, il via al progetto.

«È iniziata la grande avventura e sta andando bene – riferisce l’assessore Di Mario -. L’obiettivo è che questa iniziativa riesca e che i tre partecipanti abbiano l’opportunità di viverlo in pieno. Finirà il 31 dicembre, ma se dovesse andare tutto bene, potremmo decidere anche di continuarlo», rivela.

Soddisfatto anche il presidente della cooperativa Castelvecchio service, Marco Salari. «Siamo stati contattati nel luglio scorso e per noi è stata subito una bella sfida che abbiamo accettata, mettendo in campo la conoscenza dei nostri ragazzi, frutto di due anni di attività insieme». Una volta individuati i partecipanti, «ci siamo dedicati alla scelta dell’appartamento adatto alle loro esigenze. Quindi, facilmente accessibile e in una zona di Fabriano ad alta densità di servizi primari come supermercati, farmacie, fermate dell’autobus, solo per fare alcuni esempi». Appartamento che è stato sistemato con tecnologie di comandi vocali per renderla ancora più sicura e funzionale: possibilità di video chiamata, controlli a distanza per i servizi primari quali il controllo dell’energia elettrica, piano a induzione, invece che a gas, per ridurre al massimo i rischi. «Insomma, tutto il necessario. Un mese fa, l’ingresso dei ragazzi avvenuto con gradualità, prima due notti a settimana. Contiamo, entro fine mese, di salire a tre notti a settimane, e nel più breve tempo possibile, si arriverà a un trasferimento completo».

Naturalmente, è attivo un monitoraggio costante, almeno una volta a mese, portato avanti dagli organizzatori e dalle stesse famiglie dei tre ragazzi. «Le famiglie dei tre partecipanti sono molto presenti e loro sanno che possono interrompere il progetto quando vogliono. Le mamme sono molto soddisfatte perché stanno vedendo tanti miglioramenti nei loro figli e questi le rende orgogliose. Questo progetto – conclude Salari – rappresenta un bel punto di partenza che potrebbe anche essere replicato in altre città del nostro comprensorio».