FABRIANO – Una speranza di rinascita per la tratta ferroviaria Fabriano-Pergola. A dirsi certo di questa opportunità nuova è Gianni Pesciarelli, sassoferratese che da anni si batte per il ripristino di questa tratta ferroviaria.
«Da tre anni la linea Fabriano-Sassoferrato-Arcevia-Pergola è stata chiusa per un irrisorio dilavamento della base della massicciata ferroviaria, che pertanto potrebbe essere rimosso tramite un semplice intervento di manutenzione. Il nostro progetto era ambizioso si doveva collegare Civitanova Marche alla Fabriano-Pergola e far arrivare a Pergola il primo treno proveniente da Fabriano dieci minuti prima per collegarsi con i bus per Urbino e Pesaro, il tutto con un biglietto unico treno-bus. Questa proposta non venne mai accettata eppure poteva far aumentare la frequenza».
Ma ora può esserci uno spiraglio nuovo. «A tutt’oggi la nostra rinascita può ripartire dalla Legge promulgata dal Governo del 9 agosto 2017 n. 128 disposizione per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico. «Noi come comitato abbiamo lanciato per primi l’idea della linea turistica per questa tratta ferroviaria. Ma puntiamo molto, anche, alla possibilità di trasformare la Fabriano-Pergola come metropolitana di superficie che possa collegare Civitanova a Pergola. Considerando che la Pedemontana è diventata la incompiuta del secolo, speriamo che non accada anche per la ferrovia».
Nella nuova Legge in questione non c’è inserita la tratta ferroviaria Fabriano-Pergola. Ma grazie all’interessamento della senatrice Serenella Fucksia che è la prima firmataria di un odg al quale hanno aderito gli altri parlamentari marchigiani, è stato approvato un odg che impegna il Governo «a valutare l’opportunità di inserire nel decreto interministeriale di cui all’articolo 2, comma 1, del disegno di legge n. 2670, la tratta insistente tra Fabriano e Pergola, assicurandone l’effettiva valorizzazione ai sensi delle disposizioni del provvedimento».
Da qui, quindi, la richiesta di Gianni Pesciarelli «a non far morire il tutto e lavorare affinché questa tratta ferroviaria possa tornare a rivivere».