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Fabriano: la politica e la Chiesa si interrogano sulla rissa fra due studentesse minorenni

L’organizzatrice, che frequenta l’istituto Morea e che ha ammesso le proprie responsabilità, è stata sospesa per 14 giorni. Sono attesi provvedimenti anche per l’altra ragazza che frequenta l’istituto comprensivo Marco Polo

Piazza del Comune

FABRIANO – Rissa davanti alla scuola con due ragazze minorenni coinvolte. L’organizzatrice, che frequenta l’istituto Morea e che ha ammesso le proprie responsabilità, è stata sospesa per 14 giorni. Sono attesi provvedimenti anche per l’altra ragazza che frequenta l’istituto comprensivo Marco Polo. Sono anche in corso le indagini delle forze dell’ordine.

Le reazioni

Il vicario pastorale della Diocesi, don Umberto Rotili, da sempre impegnato nel mondo giovanile, analizza la vicenda. «I ragazzi che si picchiano fuori della scuola, persone che fanno a botte per un uomo o per una donna, donne che si prendono a capelli: sono scene sempre esistite. Per cui – dichiara – non mi stupisce il gesto in sé, che comunque manifesta un disagio di autorevolezza, quello di imparare a crescere per diventare adulti, ma ciò che mi lascia senza parole è vedere quei ragazzi intorno che continuano la loro normalità, o addirittura riprendono la scena con il cellulare». Don Umberto stigmatizza anche l’utilizzo sbagliato dei social e le persone che hanno assistito senza apparentemente intervenire per sedare il tutto. «Questo è il vero disagio perché ci fa capire come la violenza è diventato ormai uno status di normalità e l’aggressività fa parte del vissuto di ogni adolescente. Dovremmo domandarci: che società stiamo lasciando ai nostri ragazzi? Non puntiamo il dito sugli adolescenti di oggi: sono il frutto degli adulti del passato, ovvero di noi. Il problema della nostra società è la mancanza di responsabilità personale che dà la colpa a qualcun altro», conclude.

Anche il sindaco, Daniela Ghergo, segue da vicino la vicenda. «Sono rimasta sconcertata. È un episodio che denota una preoccupante perdita di valori, una pericolosa banalizzazione di atti e gesti e una dissacrazione dell’istituzione scolastica e della sua funzione. Sono fatti che, anche se isolati, non vanno sminuiti e devono far riflettere su una manifestazione di disagio così eclatante di fronte alla quale l’impegno delle istituzioni deve essere sempre più incisivo». Infine, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Danilo Silvi. «Si conferma l’emergenza sociale ed educativa che è in corso, in tutta Italia, ormai da tempo. Il fatto preoccupa perché spetta a noi adulti trovare delle soluzioni e capire dove e come stiamo sbagliando. Come consigliere, però, evidenzio due criticità che andrebbero risolte. La prima è semplice: all’ingresso delle scuole, sia la mattina alle 8 che all’uscita, servono più controlli, con la presenza di una pattuglia periodicamente. La seconda soluzione è sulla tempistica. La giunta Ghergo deve monitorare i lavori presso la scuola Marco Polo. Al momento, infatti, al Morea coesistono sia gli alunni delle superiori di quell’Istituto che gli alunni della scuola Marco Polo che sono ospiti fin quando la loro scuola non riaprirà. Tenere insieme – dice Silvi – alunni di così diverse età, da quelli piccoli di prima media, ai quasi maggiorenni del quinto, non è educativo e può portare a criticità come quella avvenuta recentemente. Chiedo alla giunta – conclude – di informarci sull’andamento dei lavori alla Marco Polo e se c’è possibilità di un’altra sede per le medie».