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Fabriano, presentato il bilancio di previsione

L’atto sarà portato in consiglio domani pomeriggio, 28 marzo, per l'approvazione. Il sindaco Sagramola: «Pensiamo di aver fatto il nostro dovere nonostante siano stati cinque anni di passione e sofferenza»

Angelo Tini e Giancarlo Sagramola

FABRIANO – «Abbiamo dovuto aspettare cinque anni per poter avere, per la prima volta, una manovra di Bilancio con la quale è stato possibile fare programmazione». Questo l’incipit della conferenza stampa di questa mattina, 27 marzo, del sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, e del vicesindaco nonché assessore alle Finanze, Angelo Tini, per presentare il Bilancio di previsione pluriennale 2017-2019. L’atto sarà portato in consiglio domani pomeriggio, 28 marzo alle 15, per la relativa approvazione.

«La programmazione annuale e triennale, quindi, si è potuta effettuare in maniera dignitosa. Abbiamo confermato tutte le aliquote: Irpef a 0.8 con soglia di esenzione a 12mila euro, la maggior fascia di esenzione di comuni di pari dimensione a Fabriano. L’Imu al 6 per mille per le prime case di lusso più e 9,8 per mille per le seconde case. Gli immobili inagibili causa sisma hanno comportato, per quanto riguarda la Tari, un minor gettito compensato, in larga parte, con i minori costi. Per l’Imu e la Tasi, il minor gettito è stato coperto dallo Stato. Abbiamo elevato – ha evidenziato Tini – il fondo di solidarietà a 144mila euro. Grazie alla rinegoziazione dei mutui, per il 2017 si avrà un risparmio di circa 122mila euro che saranno utilizzati per finanziare la spesa corrente».

Complessivamente, dunque, si prevede un incasso di oltre 18milioni di euro con le entrate tributarie, compresi 240mila dalla lotta all’evasione. Da aggiungere, poi, gli oltre 3milioni di trasferimenti e contributi e gli oltre 4milioni derivanti da entrate extra tributarie. Per quel che riguarda le spese queste si attestano a quasi 25milioni di euro. La manovra di bilancio vale, dunque, 43.891.533 euro.

«La manovra è stata illustrata in vari passaggi a tutte le Associazioni di categoria, i sindacati e le commissioni consiliari. Con questo bilancio sono state destinate risorse per interventi qualificanti quali gli incarichi professionali per la redazione del catasto amianto, 20mila euro, e risorse in conto capitale per la vulnerabilità sismica degli immobili sismici, sia per prove di laboratorio che per incarichi professionali. In più è stato istituito per la prima volta, il fondo spese legali», dichiarano Sagramola e Tini.

Per quel che riguarda il dettaglio delle spese in conto capitale, i principali interventi sono: sistemazione parcheggio antistadio; ristrutturazione e messa a norma PalaCesari; Co-finanziamento per la ricostruzione della scuola Petruio; eliminazione amianto scuola Mazzini; manutenzione straordinaria strade comunali per 450mila euro derivanti da fondi di bilancio e fondi dell’avanzo di amministrazione. Altri 450mila euro potrebbero essere reperiti dal piano alienazioni; rifacimento dell’asfalto di via Brodolini e via Fornaci, grazie all’accordo con al società Quadrilatero; realizzazione delle rotatorie in zona Pisana e ospedale.

«I soldi a bilancio sono stati finanziati per tutti i capitoli di spesa ed è vero che la manutenzione ordinaria della città ha lasciato a desiderare, ma abbiamo garantito per scelta politica, i 900mila euro annui per il sociale non obbligatorio. Con la sentenza Penzi abbiamo rischiato il dissesto, considerato che sono stati circa 4,5milioni di euro i debiti fuori bilancio nel corso di questa Amministrazione e quasi tutti derivanti dalle passate Amministrazioni comunali. Ancora, vorrei evidenziare che gli oneri di urbanizzazioni sono passati da 2milioni a 80mila euro in cinque anni. La spesa corrente improduttiva è stata diminuita di 6milioni di euro nell’arco temporale di questa Amministrazione. Abbiamo fatto il possibile», conclude Tini.

Il discorso politico alla manovra di bilancio spetta al primo cittadino. «Credo che amministrare voglia dire scegliere e a volte fare scelte impopolari. Se noi avessimo ridotto le spese per il sociale e alzato le tasse, avremmo avuto la piscina pulita, l’erba tagliata e strade senza buche. E, alzando le aliquote comunali, i cittadini non avrebbero avuto circa 850mila euro nelle loro tasche. Ma, credo, che gli ultimi vadano tutelati e che le risorse, nel corso di questi anni, andassero spese anche per la Cultura e il Turismo attraverso il co-finanziamento di progetti importanti. In cinque anni abbiamo ridotto la spesa corrente del 16% e questo significa aver messo in sicurezza i conti del Comune per i prossimi 15 anni, a spesa invariata. Noi avremo un avanzo di amministrazione consistente a partire dalla seconda rata della sospensione dei mutui che andranno a coprire la terza rata Penzi e 300/400 mila euro saranno a disposizione di chi verrà dopo. Avranno sei mesi di tempo per la propria programmazione. Noi – conclude Sagramola – pensiamo di aver fatto il nostro dovere nonostante siano stati cinque anni di passione e sofferenza. Lasciamo una situazione finanziaria sana».