FABRIANO – Si è concluso il progetto nazionale contro la povertà educativa DOORS “porte aperte al Desiderio come OppOrtunità di Rigenerazione Sociale”, che ha visto il coinvolgimento di 28 partner nazionali (tra cui CIES, AMREF e Comune di Milano) con il sostegno di Fondazione Con i Bambini. Il progetto ha promosso l’apprendimento e l’aggregazione attraverso strumenti didattici innovativi, come l’approccio consapevole e creativo alla tecnologia, coinvolgendo anche il nostro territorio grazie alla partecipazione del PDP, lo storico gruppo di software libero di Fabriano, che ha portato nel progetto l’esperienza acquisita con la partecipazione alla comunità internazionale LCL che sviluppa e applica l’approccio costruzionista Learning Creative Learning, promosso dal MIT di Boston. Tra le tante attività promosse da DOORS, attività di making, coding, robotica, arte e creatività, rivolte a ragazze e ragazzi, portate avanti nei tre Istituti comprensivi “Marco Polo” (Fabriano), “Italo Carloni” (Cerreto D’Esi) e “Enrico Mattei” (Matelica), oltre che nell’ambito del Maker Space al F-Actory.
La dichiarazione
«Se penso a 18 anni fa, quando io e altri 8 ragazzi abbiamo fondato il PDP Free Software User Group di Fabriano, mi chiedo, ma come siamo arrivati fin qua?», è il commento di Luca Ferroni, Presidente del PDP. «E non posso fare a meno di pensare che la motivazione si trovi nell’art. 3 del nostro Statuto: promozione e sviluppo di software libero per l’affermazione e la difesa della dignità degli uomini, per il progresso equo e sostenibile del pianeta, per la difesa della pace». Il PDP ha quindi messo in campo i valori e le opportunità del software libero come strumenti per affrontare le povertà educative, immergendosi in un progetto pedagogico e interpretando, in questi anni a Fabriano un nuovo punto di contatto tra le evoluzioni di due grandi correnti educative, la pedagogia dell’oppresso di Paulo Freire e il costruzionismo di Seymour Papert. «Fabriano – ha dichiarato Rocco Fava di Progetto Axè – deve essere orgogliosa: è riuscita a inserirsi come soggetto attivo in un partenariato nazionale e internazionale, e l’ha fatto con uno spirito civico-politico, per rispondere a quella che Papa Francesco ha definito una catastrofe educativa». L’obiettivo ora è far vivere questa esperienza anche oltre la fine del progetto, mettendola a disposizione delle strutture socio-educative territoriali. «Questi approcci pedagogici, le persone che li hanno fondati, le persone che li sostengono, i ragazzi che ne hanno beneficiato con i loro stupendi sorrisi, sono oggi parte del patrimonio culturale e educativo di Fabriano, Cerreto D’Esi e Matelica: la naturale prosecuzione di questo percorso è di venire condiviso e preso in carico dalle strutture educative del territorio per sottoscrivere un Patto Educativo Territoriale, come normato dal Piano Scuola 2020-2021», hanno concluso gli organizzatori.