FABRIANO – Progetto Quadrilatero a rischio, incontro in Regione con l’assessore alle Infrastrutture Anna Casini, accompagnata dal responsabile tecnico dell’Assessorato, e i rappresentanti dei sindacati di categoria Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil. Al centro del summit, la situazione dei cantieri di Astaldi. Il 18 giugno scorso è stata aperta una procedura di mobilità per 59 lavoratori su 147 occupati: 14 impiegati e 45 operai che lavorano nei cantieri di Cancelli e Borgo Tufico, comune di Fabriano.
Una decisione, motivata dalla Astaldi con la sostanziale impossibilità di andare avanti nelle lavorazioni con i tempi ipotizzati, dopo che nelle sedute del Cipe del 26 aprile scorso e successive, non sono entrati in discussione i finanziamenti del terzo/quarto lotto della Pedemontana delle Marche e la perizia 6 del lotto 1.1.
Si è già svolta una riunione fra i sindacati e l’azienda, nell’ambito dell’avvio di procedura per giungere a un accordo e scongiurare, a decorrere dal primo settembre prossimo, il licenziamento collettivo. Nel frattempo, i sindacati di categoria hanno già incontrato i vertici dell’Anas e il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. Per giovedì 26, inoltre, nuovo faccia a faccia fra sindacati e Astaldi.
«L’assessore Casini ci ha chiesto di ripercorrere la storia dei cantieri negli ultimi mesi, culminata con la procedura di mobilità collettiva. Gli abbiamo spiegato che la Astaldi non può garantire una continuità lavorativa se non c’è l’approvazione da parte del Cipe della variante 6 che consiste nel rifacimento per la messa a norma di viadotti e ultime due gallerie, lungo il vecchio tracciato della SS. 76, per circa 9 milioni di euro. Tutto ciò garantirebbe lavoro per circa un anno. Il tempo necessario perché entrino a pieno regime anche il terzo e quarto lotto per la realizzazione della Pedemontana, Fabriano-Muccia, circa 100milioni di lavori, sempre che il Cipe sblocchi anche questa situazione», riferiscono fonti sindacali.
Dalla Regione Marche si è assicurato il necessario pressing su tutti i soggetti coinvolti, Quadrilatero in primis, perché il completamento dell’opera è giudicato vitale e strategico. Intanto, però, il tempo scorre e la procedura per il licenziamento collettivo è attiva. I 45 giorni entro il quale si dovrebbe trovare un accordo azienda-sindacati, scadono i primi di agosto. Successivamente, si apriranno i 30 giorni con il coinvolgimento delle Istituzioni, proprio la Regione Marche.
«È chiaro che se non abbiamo notizie positive dal Cipe, il rischio licenziamento è alto e la tagliola del primo settembre, giorno a partire dal quale la Astaldi potrà licenziare senza un verbale di accordo, si avvicina. Si vocifera di un ultimo Cipe prima delle ferie estive, ma ancora non si hanno notizie in merito. L’assessore Casini ci ha chiesto di tenerla aggiornata sugli ultimi sviluppi».