FABRIANO – Domani, 7 marzo, manifestazione degli imprenditori e lavoratori delle imprese creditrici di Marche e Umbria della Astaldi.
Un lungo serpentone di mezzi percorrerà la SS 76 a bassa velocità fra gli svincoli di Fossato di Vico e Serra San Quirico, a partire dalle 8:30 e fino alle 11:30. Subito dopo a Fabriano, si svolgerà un incontro pubblico all’interno della sala della ex Comunità montana. Si prospettano notevoli disagi alla circolazione.
Dopo le telecamere di Striscia la Notizia, programma cult di Canale 5, che ha montato un servizio su sollecitazione del comitato di cittadini Indecente 76, mettendo in evidenza il rischio sicurezza dovuto allo stop dei lavori del cantiere Quadrilatero, fermo dal luglio 2018, per le difficoltà finanziarie della Astaldi, domani saranno le imprese creditrici del contraente generale a manifestare in modo eclatante.
«La manifestazione vuole rappresentare le gravi difficoltà e il rischio di chiusura delle imprese creditrici che, nonostante le azioni intraprese a oggi, non hanno avuto alcuna risposta rispetto pagamento dei lavori effettuati, oltre 40 milioni di euro, e alla riapertura dei cantieri per completare le opere fermi dal luglio scorso», spiegano gli organizzatori del Coordinamento delle imprese creditrici, Albano Morelli ed Emanuele Pepa.
La manifestazione si svolgerà con un corteo di TIR e mezzi di lavoro con partenza alle ore 8:30. Il raduno è fissato nei pressi dello svincolo di Fossato di Vico per poi percorrere la SS76 direzione Serra S. Quirico. Il ritorno allo svincolo di Serra S. Quirico con direzione Fabriano, con sosta automezzi presso la Sala della Unione Montana in via Dante 268 nella quale si svolgerà, presumibilmente verso le ore 11:30, una pubblica assemblea.
Sono stati invitati a partecipare le Istituzioni locali a tutti i livelli, le Associazioni di categoria, i sindacati, «per sensibilizzare tutti insieme il Governo e l’Anas affinché intervengano al più presto dando risposte adeguate. Le aziende creditrici non possono continuare a lavorare se prima non viene saldato il pregresso, con conseguente riapertura dei cantieri per il completamento di questo importante asse viario del Quadrilatero. L’intervento dello Stato potrebbe essere positivamente risolutorio attuando procedure straordinarie e d’urgenza, si pensi a quanto già fatto per il ponte di Genova».
Al momento hanno fornito la loro adesione le Confartigianato Imprese Marche, Umbria Associazioni Ance Marche ed Umbria e Confcommercio Marche. «Gli edili, gli autotrasportatori, le imprese terziste e sub fornitrici, chiedono ad Anas e Quadrilatero un’azione più seria, vista l’emergenza ed il rischio di fallimento di molteplici imprese che si sono impegnate nei lavori con autonome anticipazioni economiche di rilievo. Si è stanchi, preoccupati e pronti a attuare piani di azione di protesta. Le imprese Umbre e Marchigiane sono a rischio e non ci sono soltanto le aziende, ma centinaia di lavoratori, e di questo il Governo e/o i Ministeri competenti deve assumersi la responsabilità», proseguono gli organizzatori.
Le imprese si sono già attivate per il tramite delle Associazioni di Categoria Imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali al fine di rappresentare alle Regioni Umbria e Marche e quindi all’Anas e Quadrilatero e alle Istituzioni «le gravi problematiche insorte a causa dei mancati pagamenti dei lavori eseguiti. Tale situazione genera crescenti e gravi preoccupazioni delle imprese subappaltatrici e/o fornitrici della Astaldi e forti tensioni che si stanno manifestando su tutto il nostro territorio che per la terza o quarta volta, sulla stessa opera infrastrutturale, si trova coinvolto in una procedura concorsuale.
Siamo inoltre a conoscenza del fatto che Astaldi intenderebbe riprendere i lavori sulla base di una continuità aziendale che, ripetiamo – per la quarta volta –, sarebbe connotata dai medesimi presupposti che hanno determinato la gravissima situazione attuale. Per questi motivi ci sembra opportuno e non procrastinabile, pertanto, farci parte attiva allo scopo di avviare un concreto confronto, per rappresentare direttamente le preoccupazioni delle imprese e del territorio e, in quella sede, esplorare congiuntamente le possibili soluzioni per una tempestiva ultimazione dell’infrastruttura che, a nostro avviso, risultano più facilmente realizzabili attraverso il coinvolgimento delle imprese già impegnate nei lavori».