FABRIANO – Novità importanti in casa Quadrilatero. Antonio Pettinari è stato nominato componente del Cda della Quadrilatero in rappresentanza del territorio marchigiano. Nel frattempo, è stato costituito il Fondo Salva Imprese «con innegabili vantaggi per le aziende sub-appaltatrici», evidenzia la parlamentare di Fabriano del Movimento 5 Stelle, Patrizia Terzoni.
L’entrata del presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, nel Consiglio di amministrazione della società Quadrilatero Marche Umbria è avvenuta nel corso dell’Assemblea ordinaria degli azionisti, chiamata a nominare i cinque consiglieri del Cda che gestirà la società nel triennio 2019-2021, a seguito della cessazione dalla carica dell’Amministratore unico, Guido Perosino. «Pettinari sarà la voce dei territori, delle loro istanze, della loro esigenza di ultimare i cantieri in corso», il commento del presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli.
La sua indicazione è venuta, congiuntamente, dalla compagine azionaria detenuta dalle istituzioni locali e votata dai rappresentanti di Marche e Umbria presenti all’Assemblea. «Abbiamo voluto un uomo delle istituzioni che fosse espressione di una sintesi territoriale condivisa – prosegue Ceriscioli -. Pettinari è garanzia di esperienza amministrativa e istituzionale. Saprà stimolare un’esecuzione dei lavori all’insegna della qualità dei collegamenti necessari per la rinascita delle aree interne di Marche e dell’Umbria. Una nomina, in definitiva, frutto del gioco di squadra istituzionale e dell’esperienza del candidato scelto unanimemente».
Nel frattempo, i lavori nei cantieri di Fabriano per il maxi-lotto n. 2, con finalità il raddoppio della SS76 tratto Fabriano-Serra San Quirico e la realizzazione della Pedemontana delle Marche, proseguono. Sembrano definitivamente rientrate le proteste delle ditte sub-appaltatrici di Astaldi che vantano diversi milioni di euro di crediti e che più volte hanno protestato. Merito anche dell’istituzione del fondo “Salva imprese” che può vantare una dotazione di 12 milioni di euro nel 2019 e 33,5 milioni per il 2020 specificatamente per le crisi avviate dopo il primo gennaio 2018.
«Il Fondo Salva Imprese con il voto odierno all’emendamento e, poi, con la conversione in legge del Decreto Crescita diventa finalmente una realtà. Ho seguito in prima persona tutti i vari passaggi, dai primi tavoli con il comitato dei sub-appaltatori, fino alla stesura finale. Il percorso di questo emendamento è stato molto accidentato: prima per trovare l’appoggio politico della Lega, poi per convincere la Ragioneria di Stato in alcuni particolari cavilli, ma alla fine la determinazione ha pagato. In pochi mesi il Governo, il MIT a guida M5S, e noi parlamentari del territorio insieme al Comitato siamo venuti a capo con caparbietà di una situazione incresciosa che rischiava di mandare sul lastrico 40 aziende e duemila lavoratori del territorio umbro/marchigiano. Il mondo delle imprese deve essere curato attentamente assicurando quel contesto normativo utile alle aziende e ai lavoratori, rimuovendo le distorsioni di un mercato che non deve essere cieco», il commento di Patrizia Terzoni, vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera.
«Il testo per ragioni prima politiche e poi tecniche è stato cambiato dal primo confronto avuto con le aziende. Ora sono previsti due percorsi, uno per le crisi delle aziende capofila conclamate tra il primo gennaio 2018 e la data di entrata in vigore della Legge di conversione del Decreto, e una per tutte le crisi future. Ricordiamo che il fondo interviene quando un “colosso” che si è aggiudicato una gara nel momento di crisi inizia a non pagare più le imprese minori a cui aveva affidato i sub-appalti, aziende che a loro volta entrano in difficoltà con ripercussioni tremende su tanti lavoratori e sul territorio. Quello che è accaduto nella Quadrilatero. In tutti questi casi il fondo pagherà fino al 70% dei lavori già realizzati salvando imprese e lavoratori della filiera dei lavori pubblici», conclude la Terzoni.