FABRIANO – A Fabriano si commemora il sesto mese di stop al cantiere Quadrilatero relativamente al maxi lotto n. 2, Fabriano-Serra San Quirico. E l’ondata di maltempo ha, di fatto, mostrato quanto sia pericoloso il protrarsi di questo fermo.
«Da sei mesi i cantieri sono fermi, da 15 giorni è aperta la cassa integrazione, in cantiere sono rimaste poche unità a fare guardiania. Questa è, a oggi, la situazione nei cantieri Quadrilatero Umbria e Marche. Dopo aver scongiurato i licenziamenti e dopo aver coinvolto tutti i soggetti istituzionali e non del territorio, le organizzazioni sindacali sono a registrare un progressivo calo di attenzione su una vicenda che al passare del tempo non accenna a migliorare. Continuano gli incidenti stradali, più o meno gravi, sulla tratta e le conseguenti difficoltà di viabilità che rischiano di acuirsi nella stagione invernale», si legge in una nota congiunta a firma Fillea-Filca-Feneal.
Il traffico su una sola corsia rende più complicata la circolazione e, in presenza di maltempo o precipitazioni nevose, la problematica si amplifica, considerato che nella giornata di lunedì, sono stati numerosi gli intraversamenti di mezzi a causa della neve. E l’inverno è appena iniziato. «Nel frattempo, quasi 500 lavoratori sono a casa, decine di aziende in difficoltà e le sorti di Astaldi appese ad un filo. L’indotto e le tante aziende del territorio (oltreché i privati cittadini) pagano un conto salatissimo per una crisi aziendale che rischia di lasciare isolato il territorio montano, già abbondantemente colpito dalla crisi. Al tempo stesso si registra una pericolosa dilazione dei tempi di realizzazione della Pedemontana delle Marche che è strategica come arteria viaria per i territori dell’entroterra colpiti dal sisma.
L’asse Fabriano-Muccia, che completerebbe la Quadrilatero è di fatto fondamentale per il traffico interno alla nostra Regione e per lo spostamento di persone e merci tra Marche e Umbria, tra l’entroterra e la costa. Un’incompiuta di questa portata è una sconfitta per tutti, invitiamo di nuovo tutti i soggetti a fare la loro parte per uscire da questa impasse. La città di Fabriano e la nostra Regione – si conclude la nota – non meritano di essere condannati come attori di serie B per responsabilità che in larga parte sono di altri».