FABRIANO – «Il Rapporto della Fondazione Merloni di Fabriano certifica il successo della strategia regionale che sta puntando sulla vivacità imprenditoriale dei territori». Ad affermarlo è l’assessore regionale alle Attività produttive, Manuela Bora, che snocciola una serie di dati su quanto finanziato dalla Regione Marche per le aree colpite dal sisma dell’agosto-ottobre 2016.
Venerdì 4 ottobre a Fabriano, la Fondazione Aristide Merloni presenterà ufficialmente il quinto Rapporto sull’imprenditorialità nelle Marche, alle 16:30 al Palazzo del Podestà, alla presenza del presidente Francesco Merloni, del vicepresidente Gian Mario Spacca e di Donato Iacobucci del Centro per l’innovazione e l’imprenditorialità. Un focus particolare del Report sarà dedicato alle imprese ricadenti nelle aree terremotate.
E proprio su queste si concentra l’assessore Bora. Ammontano a 48,7 milioni di euro i contributi concessi, fino a oggi, dalla Regione, a favore di 327 imprese localizzate nelle aree del cratere sismico e che sosterranno oltre 132 milioni di investimenti. «I risultati attesi, legati al rilancio delle zone terremotate, iniziano a concretizzarsi. Lo stesso rapporto della Fondazione Merloni, sull’imprenditorialità nelle Marche, anticipati sulla stampa, lo rilevano. Le due realtà citate (Civitanavy System e HP Composites) rappresentano un esempio delle diverse start up che si sono affermata anche grazie al sostegno pubblico», evidenzia la Bora.
Nel Report si evidenzia la vivacità imprenditoriale di queste zone che, per certi versi, ha colpito la stessa Fondazione Merloni di Fabriano durante la stesura dello stesso: «La fervente attività imprenditoriale delle aree colpite dal sisma, evidenziata dal Rapporto, conferma l’efficacia della strategia messa in atto dal Governo regionale per la ripresa e il rilancio del tessuto produttivo di questi territori. Risultati che ci incoraggiano a proseguire lungo questa direzione».
A breve, inoltre, saranno disponibili ulteriori 8,4 milioni per l’avvio di una nuova piattaforma tecnologica di ricerca collaborativa nell’area del sisma, che ha l’ambizione di diventare un polo di eccellenza nel campo dei nuovi materiali avanzati ed ecosostenibili. Ma non solo. «I programmi di investimento, che verranno realizzati attraverso la collaborazione tra imprese, università ed enti di ricerca, prevedono l’applicazione di soluzioni tecnologiche innovative per lo sviluppo dei sistemi di tracciabilità del ciclo di vita del bio-prodotto, la progettazione del fine vita dei prodotti, il riutilizzo, riciclo e recupero delle risorse. La scelta si inserisce nell’ottica dei principi dell’Economia circolare e i risultati della ricerca potranno essere trasferiti, soprattutto a vantaggio delle micro e piccole imprese, alle diverse filiere presenti sul territorio, che vanno dall’edilizia alla plastica, dalla farmaceutica alla moda».
La Regione punta sull’effetto leva del settore manifatturiero innovativo, anche grazie a tecnologie hi-tech e alla digitalizzazione dei processi produttivi, che si dimostra un driver di sviluppo in grado di generare nuova imprenditorialità. A tal fine, ha attivato strumenti dedicati a sostenere le nuove imprese, non solo nella delicata fase di avvio, ma anche in quella dello sviluppo e del consolidamento sul mercato. «La strategia di rilancio dell’area del cratere è stata “a tutto campo”, con l’avvio di tre bandi riguardanti la realizzazione di nuovi impianti produttivi e l’ammodernamento di quelli esistenti, l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche nei prodotti e nelle lavorazioni delle filiere del Made in Italy, lo sviluppo e il consolidamento di nuove imprese sociali per efficientare i servizi innovativi a favore delle fasce più deboli della popolazione. Attivando risorse aggiuntive rispetto agli stanziamenti originari, si è proceduto a scorrere le graduatorie a favore delle imprese del sisma per la digitalizzazione dei processi produttivi – Impresa e lavoro 4.0 – e l’industrializzazione dei risultati della ricerca», ha concluso l’assessore Bora.