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Fabriano riabbraccia la chiesa monumentale di San Benedetto

Il programma prevede alle 17:15 i Vespri cantati dai monaci del monastero di San Silvestro e alle 18 la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, monsignor Stefano Russo

L'interno della chiesa di San benedetto a Fabriano

FABRIANO – Festa grande oggi pomeriggio a Fabriano per la riapertura della chiesa monumentale di San Benedetto. Una data non a caso, quella scelta, visto che proprio oggi, 11 luglio, si festeggia il Santo Patrono d’Europa. La Santa Messa sarà officiata dal vescovo, mons. Stefano Russo.

Riapre al culto, dopo i lavori definitivi di messa in sicurezza a seguito delle ferite provocate dal sisma, la chiesa monumentale di San Benedetto, in via Mamiani, molto amata a Fabriano. Il programma prevede alle 17:15 i Vespri cantati dai monaci del monastero di San Silvestro e alle 18 la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, monsignor Stefano Russo. «Sono molto emozionato per questa ricorrenza. I lavori di messa in sicurezza di una chiesa molto antica a cui tutti sono legati sono stati ultimati giusto in tempo. San Benedetto è finalmente agibile. C’è ancora qualcosa da fare, all’interno della Chiesa, infatti, ci saranno da effettuare altri lavori su disposizione del Ministero dei beni e delle attività culturali. Entro l’anno speriamo di aprire il nuovo cantiere per il rifacimento del pavimento e il restauro di alcune rifiniture», le parole di Russo.

Adesso che la chiesa è agibile, sarà nuovamente possibile visitarla e ammirare gli affreschi di Gentileschi e De Magistris che andrebbero salvati dall’umidità che li sta, da tempo, rovinando e su cui sono stati fatti diversi appelli affinché i privati sponsorizzassero il restauro. La chiesa fu eretta per volere di San Silvestro, sepolto nell’Eremo a lui dedicato a Montefano di Fabriano. Nel 1323 ottenne lo stato giuridico di parrocchia. Alla fine del XVI secolo fu riedificata in forme prebarocche come oggi la vediamo. Altri importanti interventi risalgono agli anni successivi al 1741 quando venne ricostruita la volta crollata con il terremoto e si iniziò la decorazione della facciata. «La chiesa – spiegano i monaci silvestrini – ospita opere d’arte di notevolissimo livello: dipinti, affreschi, sculture, stucchi, di artisti come il Gentileschi, il Rossi, il De Magistris, il Vanni, il Domiziani».

Da evidenziare, infine, la cripta del 1586 dove si conservano le reliquie del Beato Giovanni Bottegoni, uno dei primi discepoli di San Silvestro. All’interno della chiesa, invece, c’è il coro ligneo del XV secolo, che in origine era collocato nella vicina Cattedrale di San Venanzio e nel quale si ritiene furono uccisi i Chiavelli, signori di Fabriano. Un vero e proprio gioiello che potrebbe accrescere di molto anche la valenza turistica della città.