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Fabriano, rischio ecatombe occupazionale secondo il Pcl

Duro affondo della sezione di Ancona del Partito comunista dei lavoratori che parla della critica situazione occupazionale a seguito della vertenza Tecnowind e dell'ormai prossimo passaggio di mano del Gruppo Fedrigoni, proprietario delle Cartiere Miliani

Panorama di Fabriano

FABRIANO – «Ecatombe occupazionale». Questo quanto dichiara il partito Comunista dei lavoratori guardando alla vertenza Tecnowind e al prossimo passaggio di mano del Gruppo Fedrigoni al fondo di investimento made in Usa.

«La crisi, sempre più drammatica, che investe tutto il distretto industriale fabrianese e marchigiano, sembra non avere più fine, ed investe altre realtà industriali, sino ad ora scampate temporaneamente al terremoto sociale ed economico, che ha registrato più di 7000 disoccupati nel solo territorio fabrianese. Il Pcl sezione di Ancona, continua a chiedere che fine abbiano mai fatto quei “cultori” (leggasi portaborse) del modello di sviluppo mono-settoriale, creato ad arte per favorire il dominio incontrastato di “una grande famiglia” nel territorio di Fabriano», si legge nella nota.

«Da qui a breve – prosegue la nota del partito Comunista dei lavoratori – la crisi investirà le Cartiere Miliani, le quali, a causa dei soliti progetti di alcune lobby politico-affaristiche, registreranno il percorso catastrofico di fuoriuscita progressiva della produzione della carta dal territorio fabrianese, con l’acquisizione del prestigioso marchio da parte di un fondo finanziario americano, con conseguente liquidazione di oltre 640 lavoratori, futuri disoccupati».

Nella Tecnowind, realtà industriale produttrice di cappe per cucina, «l’assenza di una politica di investimenti economici, favorita dalla mancanza di risorse finanziarie adeguate, ha permesso la presentazione di uno pseudo-piano industriale, con il quale, il management dell’impresa fabrianese, ha formalizzato la scandalosa richiesta di 140 licenziamenti su 248 unità occupazionali, tuttora occupati alla Tecnowind».

Davanti ad uno scenario così drammatico, il Pcl «rivendica da subito una totale e generale mobilitazione di tutta la città di Fabriano, in difesa del proprio territorio e della sua economia, brutalizzati, prima dal monopolio merloniano, e poi dalle politiche anti-operaie dei vari governi di centro-sinistra-destra, che sono stati solo in grado di ingigantire le ricchezze di certi imprenditori eroi a discapito di tutti i lavoratori».