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Fabriano: segnalazione in Procura per degrado a San Biagio in Caprile

Ad effettuarla l'Associazione culturale cristiana Dignità e Lavoro che ha documentato con materiale fotografico la presenza di bottiglie vuote di alcolici nei pressi del luogo di culto sito a Campodonico

Degrado a San Biagio in Caprile

FABRIANO – Una segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona da parte dell’Associazione culturale cristiana Dignità e Lavoro per quanto riscontrato esattamente negli spazi antistanti l’Abbazia di San Biagio in Caprile a Campodonico, frazione di Fabriano. Una situazione di degrado con la presenza di numerose bottiglie di alcoli vuote. La segnalazione, oltre alla Procura, è stata inviata per conoscenza al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, all’assessore regionale alla Valorizzazione dei Beni culturali Giorgia Latini, al sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli, all’Ordine dei Frati Minori Provincia San Giacomo della Marca e al vescovo della diocesi Fabriano-Camerino, mons. Francesco Massara.

La segnalazione

«Vogliamo evidenziare – scrivono nella segnalazione il presidente e il vicepresidente dell’Associazione culturale cristiana Dignità e Lavoro, rispettivamente Valentino Tesei e Francesco Freddi – lo stato di degrado che abbiamo riscontrato il 30 agosto scorso intorno alle 14 nei pressi dell’Abbazia di San Biagio in Caprile di Fabriano, frazione Campodonico, per gli opportuni e dovuti provvedimenti di propria competenza. È con grande dispiacere, per il significato spirituale e culturale che rappresenta per la comunità locale di Campodonico e per tutto il comprensorio Umbro-Marchigiano, che abbiamo visto lo stato di abbandono in cui abbiamo trovato l’Abbazia di San Biagio in Caprile, come si può evincere dalle foto che abbiamo scattato. Non aggiungiamo commenti alle immagini che, a nostro avviso dicono più delle parole. Lasciamo ad ognuno le proprie considerazioni, auspicando, da parte nostra, la cura di questi luoghi sacri di fede», si conclude la segnalazione.

Dalle foto allegate, emerge la presenza di tavoli con molteplici bottiglie di alcolici vuote. «La custodia dell’Abbazia, risalente al 1200, è di competenza del comune di Fabriano. Ci siamo sentiti in dovere di rappresentare bene, l’incuria con cui viene gestito questo luogo di culto, ma anche, nel nostro piccolo, il nostro impegno a difesa e tutela anche dei luoghi di culto. Tutti possono fare il suo», concludono il presidente e il vicepresidente dell’Associazione culturale cristiana Dignità e Lavoro, rispettivamente Valentino Tesei e Francesco Freddi.