FABRIANO – Appuntamento con Il baule dei sogni al Teatro Gentile di Fabriano, uno spettacolo della stagione per i ragazzi promossa dal Comune di Fabriano con l’Amat e realizzata con il contributo di Regione Marche e MiBAC.
Alle 17 di oggi, 10 marzo, gli spettatori saranno trascinati in una realtà nuova e fantasiosa. In una soffitta riposa un baule. Nel baule riposano oggetti, fantasie, storie, personaggi. Un personaggio apre quel baule ed ecco, lo spettacolo comincia. «Anche se siamo in una soffitta non dobbiamo ingannarci, può accadere di tutto: di vedere il cielo, il mare, di stare in casa e perfino in un mondo immaginario. Tutto nasce da un baule da dove escono gli oggetti più disparati e di uso comune, i quali vengono di volta in volta trasformati e rivissuti in chiave fantastica: ecco allora che ci troviamo alle prese con palloncini che prendono vita, strane presenze di antichi fantasmi, robot tecnologici, bastoni animati, come pure con un aereo e una nave che ci portano a scoprire un fantomatico tesoro in un’isola misteriosa dell’oceano, fino a far arrivare gli extraterrestri sul palcoscenico per l’inizio di un’altra avventura», anticipano gli organizzatori dell’appuntamento odierno al Gentile di Fabriano.
Lo spettacolo, vissuto solo attraverso la capacità evocativa del gesto e del movimento, usa il linguaggio del corpo per esprimere sensazioni e stati d’animo che via via si susseguono durante questo viaggio fantastico in un mondo fatto di oggetti, di sogni, immagini ed emozioni. Un susseguirsi di vicende tra lo strampalato e il reale che lasciano spazio al mondo creativo di chi guarda e vive le sensazioni trasmesse. La colonna sonora che accompagna lo svolgersi della vicenda e l’uso sapiente delle luci e degli oggetti diventano importante complemento ad uno spettacolo che coinvolge bambini e adulti.
Lo spettacolo – prodotto da Ruvido Teatro – è scritto e interpretato da Fabio Bonso e Aldo Baroni, le musiche originali sono di Moreno Barbazza e Mario Tiffi, le scene di Massimo Checchetto, le luci di Luca Seno e i costumi di Simonetta Nardi.