FABRIANO – Rinvio a giudizio per le quattro persone coinvolte in una tresca amorosa. Per tutti, l’accusa è di rissa aggravata. Questo quanto deciso dal Gup, giudice per l’udienza preliminare, del Tribunale di Ancona, Paola Moscaroli, per l’episodio verificatosi a Fabriano nell’agosto del 2016.
In pratica, i quattro protagonisti della vicenda – marito 60enne, moglie 50enne con la quale si stava separando, il figlio della coppia 22enne e la donna amante 40enne – si sono incontrati casualmente in via Casoli, in prossimità del distributore di benzina, a pochi metri dallo svincolo di Fabriano Est. La coppia in procinto di separazione è di origine campana, ma da anni residente nel comprensorio di Fabriano. Mentre l’amante dell’uomo è romena.
Marito e amante, moglie e figlio arrivano su due auto diverse, per fare rifornimento di carburante, contemporaneamente e casualmente nello stesso luogo. Nessuno è riuscito a mantenere la calma. Ne è nata un’accesa discussione. E presto, dalle parole si è passati ai fatti. Tutti iniziano a usare le mani e volano schiaffi e botte.
Sul posto, d’urgenza, si sono precipitati i carabinieri della Compagnia di Fabriano allertati da un passante che hanno faticato non poco per separare tutti i contendenti. Per accertamenti, prima di andare in caserma, i quattro sono stati portati al Pronto soccorso del presidio ospedaliero cittadino. Escoriazioni e lividi per tutti. Con il marito che si era lussato una spalla, come da referto.
Da questo episodio si è arrivati all’iter giudiziario che si è concluso, per quel che riguarda l’udienza dinnanzi al Gup, con il rinvio a giudizio per tutti i protagonisti di questa vicenda, che dovranno, quindi, rispondere dell’accusa di rissa aggravata. Il legale della moglie e del figlio, Ruggero Benvenuto, ha già annunciato la costituzione come parte civile nel processo. «Confidiamo, in fase dibattimentale, che emerga la verità dei fatti», le parole del legale di Fabriano.