FABRIANO – Se si salva l’Appennino si salva l’Italia. Questo lo spirito che anima la Fondazione Aristide Merloni di Fabriano da sempre attiva nella promozione e nello sviluppo della cultura imprenditoriale. Concluso al Palazzo del Podestà il semestre di esposizione di Save the Apps che ora è anche una pubblicazione. Risultato lusinghiero, 32mila visitatori.
La mostra di Save the Apps chiude con un bilancio decisamente positivo. Il lavoro lungo tre anni della Fondazione Aristide Merloni a sostegno delle energie vitali dell’Appennino, è stato apprezzato anche attraverso la bella esposizione al Palazzo del Podestà, nel cuore del centro storico di Fabriano. Sono stati, infatti, 32mila i visitatori nei sei mesi di esposizione pensata per la XIII Unesco Creative Cities Conference che si è svolta a Fabriano nel giugno scorso.
«Save the Apps è un progetto di forte impatto e spessore che con le sue sette declinazioni attraversa tutto l’appennino sottolineando tipicità gastronomiche e naturalistiche. Una sfida da vincere con un grande sforzo collettivo guidato dall’innovazione e dall’utilizzo delle conoscenze digitali a favore di imprenditori e aziende, cittadini. Progetti concreti che sono divenuti realtà nelle Marche, in Abruzzo, Lazio e Umbria e che hanno avuto visibilità in questi di mesi a Fabriano dove il dramma e la forza dell’Appennino sono stati narrati anche grazie ad una rappresentazione simbolica che ha colpito al cuore i visitatori con la ricostruzione dell’Aquila dopo il sisma dell’aprile 2009 e quella di Marche e Umbria dopo il sisma del 1997- 98», ricordano dalla Fondazione Aristide Merloni.
Best of the Apps si articola in differenti iniziative quali: Local Food, Apennines Discovery, Fruits of Apennines, Digital support, Restartapp, Health Point e l’Atlante dell’Appennino. Un lungo e concreto lavoro pensato dal Comitato scientifico della Fondazione Aristide Merloni in collaborazione con Fondazione Vodafone Italia, soggetti privati, Università e imprese per cogliere le nuove sfide del web, superando le barriere per offrire nuove opportunità anche alle micro e piccole imprese e capaci di utilizzare le possibilità dell’economia della condivisione valorizzando il territorio e la comunità dell’Appennino.
Per dare maggiore forza a questa idea oltre all’esposizione al palazzo del Podestà è stato pubblicato un libro, scaricabile dal sito della Fondazione, dove è possibile vedere nel dettaglio i sette progetti declinati da Save the Apps «che offrono uno sguardo diverso sull’Appennino, immaginando un futuro vitale in termini di lavoro, di attività economica e di coesione sociale che sappia cogliere i nuovi indirizzi della programmazione europea e quindi entrare negli obiettivi della programmazione 2020-2026 ed Europa 2030».