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Whirlpool, salgono a 31 le mansioni soppresse nella sede amministrativa

Altre quindici le mansioni eliminate nella sede impiegatizia fabrianese della multinazionale americana. I sindacati di categoria, Fiom-Fim-Uilm, in modo unitario, chiedono un’immediata convocazione del tavolo territoriale

Whirlpool
La sede amministrativa di Fabriano della Whirlpool

FABRIANO – Altre quindici soppressioni di mansioni nella sede impiegatizia di Fabriano della Whirlpool. A comunicarlo la stessa multinazionale americana. I sindacati di categoria, in modo unitario, chiedono un’immediata convocazione del tavolo territoriale.

Salgono, dunque, a 31 le posizioni lavorative dei colletti bianchi che nel giro di poche settimane sono state eliminate nella sede di Fabriano. Lo scorso febbraio, lo spostamento di alcune mansioni degli uffici finanziaria in Polonia, complessivamente 16. Oggi, si aggiungono 15 mansioni relative alla Supply Chain, logistica, che saranno svolte sempre in Polonia.

«Tutte decisioni che vanno nella direzione del taglio di costi fissi di 50 milioni di dollari da effettuare nell’area Emea ed hanno impatto su tutti i siti italiani da cui Fabriano non è esclusa. La riorganizzazione infatti comporta la soppressione di 13 posizioni nella sede centrale ed altre 2 nello stabilimento di Melano», scrivono in una nota le segreterie territoriali di Fiom-Fim-Uilm che ritengono sbagliata questa decisione della Whirlpool in quanto contraria ai principi ispiratori dell’accordo firmato il 25 ottobre del 2018.

Per i 15 colletti bianchi a cui è stata, di fatto, tolta la mansione, non restano che due strade: una ricollocazione attraverso il piano di formazione oppure scegliere la mobilità volontaria, accettando l’incentivo all’esodo pari a 85mila euro più un anno in “solidarietà” se decideranno di andar via entro il 30 giugno prossimo. L’incentivo potrebbe salire a 110mila euro se gli impiegati dovessero rinunciare all’anno in “solidarietà”.

«Il piano sociale dell’azienda, incentivi all’esodo, è sicuramente molto importante, ma non può essere la strada per la risoluzione della difficilissima situazione. Le operazioni di Job rotation e Job posting messe in atto potrebbero essere un percorso interessante da seguire, ma è sicuramente necessario uno sforzo ulteriore per non lasciare indietro nessuno, sia per la dignità delle persone coinvolte che per l’immagine della multinazionale stessa: ulteriori azioni in questa direzione potrebbero sicuramente distendere il teso clima che si è venuto a creare, dovuto alla sensazione di non vedere l’uscita da questa crisi aziendale che dura ormai da un decennio, quindi anche precedente alla fusione con Whirlpool, e che coinvolge tutto il comprensorio di Fabriano», proseguono le parti sociali.

Da qui, quindi, le richieste delle segreterie di Fiom-Fim-Uilm. «Concordare in tempi rapidi una data per il tavolo territoriale inerente lo stabilimento di Melano; riaggiornare il tavolo per le sedi impiegatizie per capire se è possibile proseguire su un percorso condiviso nel rispetto di quanto firmato e condiviso nelle massime sedi istituzionali; dopo i confronti locali la convocazione urgente da parte del Mise, come da impegni presi nel testo sottoscritto, delle parti per il monitoraggio dei rispettivi impegni».

Le parti sociali, in coda, avvertono che sono pronti alla mobilitazione. «Chiediamo a Whirlpool di mettere in campo tutte le azioni necessarie per traghettare il territorio fuori dalla crisi e per preservare a Fabriano le competenze e la tradizione che la storia industriale del paese ci riconosce e che non vogliamo vadano disperse, ricordando che, come già successo in passato, siamo capaci di rivendicarle».