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Falconara, chiusa in una stanza e picchiata per una colazione non gradita: i carabinieri arrestano 32enne bengalese

Una 24enne del Bangladesh è stata richiusa dei suoceri e picchiata dal marito per una colazione non gradita. L'uomo un 32enne connazionale è stato arrestato dai carabinieri di Falconara

Carabinieri di Falconara

FALCONARA – Un 32enne del Bangladesh, operaio presso un cantiere navale del porto di Ancona, stato arrestato nella notte dai Carabinieri della Tenenza di Falconara Marittima per maltrattamenti nei confronti della compagna, una donna di 24 anni, anche lei originaria del Bangladesh. La donna si era già rivolta ai militari dell’Arma per segnalare le violenze e le angherie subite da parte del compagno convivente. Poi nella tarda serata di ieri a Falconara l’epilogo, quando la 24enne sarebbe stata chiusa in una stanza per alcune ore dai suoceri per una colazione giudicata non all’altezza delle loro aspettative.

Rinchiusa senza possibilità di bere o di andare al bagno, al ritorno del marito connazionale dopo una giornata di lavoro, la 24enne sarebbe stata selvaggiamente picchiata con schiaffi e pugni, senza riuscire a sottrarsi alle violenze, in quanto “bloccata” dai suoceri che avrebbero preso parte al pestaggio.

I carabinieri, intervenuti nell’abitazione di Falconara, hanno chiesto l’intervento di una ambulanza per la donna, trasportata al Pronto Soccorso dell’ospedale regionale di Torrette, dove le sono state prestate le cure del caso, mentre il marito 32enne e i suoceri sono stati accompagnati in caserma, dove, grazie anche alle dichiarazioni rese dalla 24enne, sarebbero emersi biechi profili di violenza morale e fisica, tanto che la giovane si era rivolta anche ai servizi sociali per chiedere aiuto.

Stando alla donna, il marito l’avrebbe costretta a restare in casa con la possibilità di uscire solo per la spesa, compiendo tutte le mansioni domestiche ed ubbidendo ad ogni richiesta. Al termine degli accertamenti alla donna venivano diagnosticate lesioni con 10 giorni di prognosi, mentre nei confronti del marito sono scattati gli arresti domiciliari. All’esito della convalida, La donna è stata invece collocata in una struttura protetta.

Il Giudice, all’esito della convalida, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere, nonostante il collocamento della vittima in casa protetta avesse già scongiurato il pericolo di reiterazione nel reato.