Ancona-Osimo

Falconara, una piazza intitolata ai ‘Caduti di Nassiriya’

Il sindaco Stefania Signorini «Questo luogo è il simbolo della volontà di ricordare»

FALCONARA – Da oggi anche Falconara ha una piazza intitolata ai ‘Caduti di Nassiriya’, i 19 italiani che persero la vita il 12 novembre 2003 in un attentato durante una missione di pace in Iraq. Nel 21esimo anniversario di quel drammatico evento l’amministrazione comunale ha voluto inaugurare la piazza, che si apre nel quartiere di Case Unrra, vicino all’incrocio tra via dell’Aeroporto e via Marconi.

L’intitolazione era stata decisa il 30 ottobre dell’anno scorso dal Consiglio comunale, che aveva approvato una mozione presentata dal consigliere Ivano Astolfi. E’ stato poi necessario attendere il parere della Prefettura prima di procedere e l’amministrazione ha voluto far coincidere l’inaugurazione con la ricorrenza del 12 novembre.

Oggi alla cerimonia, oltre al sindaco Stefania Signorini, al vicesindaco Valentina Barchiesi e agli assessori Romolo Cipolletti, Ilenia Orologio ed Elisa Penna, hanno partecipato i consiglieri Ivano Astolfi, Clemente Rossi e Stefano Veronese, oltre ai rappresentanti di altre autorità civili e di quelle militari e delle associazioni combattentistiche e d’arma. Hanno partecipato anche alcuni cittadini, in particolare residenti di Case Unrra.

Tra i presenti Stefano Damadei, attualmente iscritto all’Anmi, che il 12 novembre 2003 era proprio in Iraq, a pochi metri dal luogo dell’attentato, nella base militare di White Horse. Era in forze alla Croce Rossa militare e ha soccorso i superstiti dell’attentato.

Prima di svelare la targa il sindaco Signorini ha voluto rendere omaggio anche attraverso il suo discorso «a diciannove persone che, lontano da casa e dai propri affetti, hanno perso la vita per rappresentare il nostro Paese in una missione di pace. Era il 12 novembre 2003, a Nassiriya, in Iraq, quando un terribile attentato tolse la vita a dodici carabinieri, cinque soldati e due civili italiani. Diciannove italiani, che oggi ricordiamo con il cuore colmo di riconoscenza e dolore. Intitolare una piazza significa molto più che attribuire un nome a un luogo. Significa imprimere nella memoria della nostra città il sacrificio di queste persone e fare in modo che le loro storie non vadano perdute. Questa piazza sarà un simbolo visibile e tangibile della volontà di ricordare chi, fino all’ultimo, ha creduto nei valori della pace, della giustizia e della cooperazione tra i popoli».

Il sindaco ha voluto mandare un messaggio in particolare ai più giovani: «Questa piazza, oggi, si trasforma in un luogo dove la nostra città potrà ricordare e riflettere, non solo su quella tragedia, ma anche sui valori che essa ci insegna. Valori di coraggio, di altruismo e di servizio. Vorrei che ogni giovane che passa di qui si fermasse a pensare anche solo per un istante a cosa significano quelle diciannove vite spezzate. Vorrei che tutti noi sentissimo questo luogo come un invito a impegnarci, nel nostro piccolo, a costruire un mondo più giusto e più pacifico».