FABRIANO – «Apprendo con dolore la notizia del fallimento dell’azienda Tecnowind con la perdita del lavoro per 247 persone, oltre alle inevitabili conseguenze per coloro che lavorano nell’indotto. È l’epilogo di una ennesima vicenda di crisi aziendale che colpisce il nostro territorio e innanzitutto le persone e le famiglie che vi lavorano». Questo il commento del vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, mons. Stefano Russo.
«Devo costatare con amarezza che l’auspicato rilancio dell’azienda non è avvenuto e mi domando se veramente è stato fatto tutto il possibile per evitare di arrivare a questo nefasto epilogo. Forse, sapendo che la situazione era quasi sicuramente compromessa ed essendoci molto tempo davanti si sarebbe potuto agire per tempo per aiutare le persone a mantenere e trovare un’occupazione o almeno una riqualificazione professionale. Anche nel lavoro la prima attenzione deve essere per la persona umana! Certo è che il tempo dei forse, dei ma e dei se è scaduto», l’amara constatazione.
«Penso alla sofferenza delle famiglie coinvolte in questa vicenda che stanno vivendo la fatica di affrontare questa difficile situazione. Come Pastore di questa diocesi e come comunità ecclesiale vogliamo stare con le persone coinvolte in questa penosa situazione. Chiedo a chi si trova vicino ai lavoratori disoccupati, sacerdoti e laici di aiutarli a non sentirsi soli e a farsi prossimi nella modalità possibili. In situazioni come questa è necessario che chi ha responsabilità a vario titolo attivi per tempo dinamiche che possano rispondere ai bisogni emergenti a partire da un’educazione alla disponibilità al cambiamento da parte delle persone, alla creazione di opportunità lavorative nel territorio ed alla individuazione di risorse e strumenti pubblici adatti a far fronte alla situazione. Penso alla necessità di attivare un tempestivo e forte intervento per favorire il reinserimento lavorativo delle persone disoccupate nel nostro territorio. Da un lato occorre fare di tutto per evitare che le aziende entrino in tali stati di crisi, d’altra parte non si può aspettare che le crisi aziendali sfocino in licenziamenti prima di attivarsi in un percorso di riqualificazione e reinserimento lavorativo che accompagni i lavoratori più in difficoltà», il duro commento di mons. Russo.
«In un periodo così difficile, insieme ai sacerdoti, invito tutti alla preghiera per il mondo del lavoro, perché lo scoraggiamento sia superato, le persone si attivino e il Signore illumini coloro che hanno responsabilità più grandi, affinché – conclude – le portino avanti nella prospettiva non di interessi particolari, ma del bene comune».