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Fano, bracconaggio e maltrattamento degli animali. Denunciati 4 uomini (VIDEO)

Richiami elettronici, altoparlanti, utilizzo di allodole vive come esca per gli uccelli acquatici, 728 munizioni abusivamente detenute da uno dei cacciatori. Questo ciò che i Carabinieri della Forestale hanno scoperto. Ora si attendono le pene

FANO – Continui richiami elettronici per avvicinare gli animali, altoparlanti, allodole usate per attirare la fauna.

Questo ciò che la Guardia Forestale ha scoperto questa notte, 3 dicembre. Bracconaggio di specie acquatiche, ecco l’accusa della denuncia a 4 uomini sorpresi nella caccia ad uccelli protetti in due capanni di appostamento con lo scopo di attirare ed abbattere specie selvatiche protette, in particolare pivieri dorati. Sequestrate armi, richiami elettronici e animali usati come esche.

Accertato l’utilizzo dei dispositivi illegali i militari sono intervenuti prontamente con perquisizioni locali e domiciliari di iniziativa, rinvenendo un richiamo elettronico perfettamente funzionante occultato in un vano nascosto di uno dei due capanni, e un sacco con tre pivieri appena abbattuti, nascosto sotto una tavola in legno nell’area dell’appostamento.

Altri 2 richiami elettronici e 11 altoparlanti sono stati rinvenuti nei veicoli in uso ai cacciatori e nelle abitazioni degli stessi, anch’esse sottoposte a perquisizione. A carico di uno di essi, residente a Fano, sono state rinvenute 728 munizioni abusivamente detenute.

Ritrovate anche due allodole vive, imbracate e usate come richiamo, legate con una corda di soli 15 cm ad un dispositivo che azionato dai cacciatori le sollevava lasciandole poi ricadere ripetutamente provocandone lo svolazzamento. Anch’esse sequestrate in quanto la Corte di Cassazione ha chiarito si tratti di una pratica illegale.

Ora i quattro cacciatori denunciati alla Procura della Repubblica di Pesaro per i reati di uso di mezzi di caccia non consentiti, abbattimento di specie non cacciabili, maltrattamento animali, rischiano le pene previste dalla legge sulla caccia e dal codice penale. Uno di essi rischia anche la pena per detenzione illecita di munizioni prevista dal codice penale che prevede fino a 12 mesi di arresto. In tali casi inoltre può essere applicata la sospensione delle licenze di caccia da parte dell’Autorità di Pubblica Sicurezza.

Le operazioni sono state condotte dai Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Ancona, unitamente ai militari delle Stazioni CC Forestale Cartoceto (PU), Cagli (PU), Fiastra (MC), e del NIPAAF di Ancona.

IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI CHE POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITÀ DI ALCUNI UTENTI