FANO – Sono non poche le incognite che accompagnano l’anno scolastico 2020/21: indicazioni contraddittorie e lacunose continuano a far capolino dal Parlamento con le conseguenti protese dei genitori che temono un nuovo anno da remoto o con una programmazione che pagherà pegno a fronte delle misure anti Covid.
Un terreno a dir poco scivoloso, su cui negli ultimi giorni è andato in scena un acceso botta e risposta tra gli esponenti del M5S e quelli di In Comune Fano. Al riguardo, i consigliere pentastellati Francesco Panaroni, Tommaso Mazzanti e Marta Ruggeri avevano denunciato un grave ritardo per quello che riguarda la capacità d’accoglienza delle 47 strutture scolastiche comunali: «Niente c’è di deciso e programmato quando manca poco più di un mese della ripresa delle lezioni. Si dice che l’Ufficio Tecnico dei LLPP abbia concluso da pochi giorni l’analisi delle 47 strutture scolastiche comunali e che si è in attesa di riscontro per valutare poi la capacità d’accoglienza di ogni struttura e decidere come rimodulare gli spazi interni o reperire nuove strutture in caso di necessità. Ma quando si farà? Viene escluso l’utilizzo di palestre, anche se si demanda alle Dirigenze scolastiche la responsabilità di trovare soluzioni organizzative. Sembra quasi un lavarsene le mani».
E ancora. «Per la possibilità di utilizzare spazi pubblici e strade adiacenti la scuola, si parla di una ipotesi presa in considerazione ma che comporterebbe grandi assunzioni di responsabilità ed organizzative da parte degli Istituti. Quindi niente! Per quel che riguarda il servizio Mensa, si evidenzia che sarà preso in considerazione dopo aver definito l’articolazione degli spazi educativi, e dopo le indicazioni del MIUR rispetto ai moduli didattici. Quindi ancora non si sa niente! – e concludono – Una situazione a nostro giudizio inaccettabile e preoccupante. Verifiche concluse, si dice, ma delle quali non si conoscono i risultati. Rimane difficile pensare che da oggi al 14 settembre si sarà in grado di progettare attuare e risolvere situazioni di eventuali criticità. Rimarremo ovviamente vigili sulla questione perché si tratta di bambini e di sicurezza».
Un’entrata a gamba tesa che a cui ha risposto perentoriamente In Comune Fano: «Siamo un po’ sorpresi: in tutta Italia l’intero mondo della scuola da mesi subisce un’impasse causata dai ritardi e dalle indicazioni lacunose e contraddittorie di un Ministro dell’Istruzione espressione del M5S, ma i pentastellati fanesi fingono di non saperlo. Solo per fare un esempio concreto: le linee guida per i servizi 0/6 anni sono stati pubblicati il 31 luglio (!) e questo ritardo, insieme a tanti altri del MIUR, ha bloccato fino a tre giorni fa ogni tipo di programmazione per nido e infanzia! Forse sarebbe il caso che invece dei tre consiglieri comunali fanesi M5S si attivassero i tre parlamentari fanesi M5S per dare la sveglia al loro Ministro che da mesi non ne azzecca una, tra le proteste generali di dirigenti, insegnanti, famiglie. Per il resto a noi risulta che le ultime verifiche realizzate dall’Ufficio Tecnico del Comune di Fano siano state effettuate oggi e che nel frattempo si siano svolte oltre una decina di incontri di coordinamento tra Dirigenti scolastici e Comune di Fano. Così come ci risulta si sia appena conclusa una settimana di formazione e aggiornamento finalizzata a preparare l’avvio del nuovo anno scolastico che ha coinvolto tutte le educatrici e le insegnanti comunali. Un anno scolastico che rappresenta al tempo stesso una sfida e una scommessa, come quella vinta dal Comune di Fano con la predisposizione e la realizzazione a tempi di record e in totale sicurezza dei centri estivi. Una sfida e una scommessa che andrebbero sostenute responsabilmente da tutti».