FANO – «Fano è veramente una città a misura di ciclisti?». A chiederselo è Stefano Pollegioni, segretario dell’Udc fanese, che punta il dito sul decoro urbano: «Fano, terza città delle Marche, città turistica, dei bambini, del carnevale e soprattutto dei ciclisti, ma le biciclette dove si lasciano? È un grosso punto di domanda che ad oggi è senza risposte».
«Percorrere via Giovanni Bovio – riferisce Pollegioni -, e trovarsi davanti all’entrata della Basilica di San Paterniano, patrono della città, senza riuscire a vedere le colonnine e la catena che delimita l’entrata del luogo sacro perché ostruita di mucchi di biciclette è veramente brutto e indecoroso. Ci stiamo incamminando verso l’estate ed è bello rivedere il centro storico tornare a vivere con la presenza di tanti cittadini e giovani che piacevolmente si incontrano dopo un periodo davvero difficile a causa della pandemia. Un centro storico però bisognevole di molte attenzioni che ad oggi sono tradotte in parole, tante passerelle mediatiche, tanti fiori e infiocchettamenti vari che tentano , senza riuscirci, di distogliere lo sguardo dai problemi veri».
La mancanza di stalli diviene poi per l’Udc il pretesto per una critica a 360° alla gestione dell’amministrazione: «Una città, un territorio devastato dalla “non facenza” di 8 anni di amministrazione con amministratori che, ultimamente, stanno trattando la terza città delle Marche come fosse il paese delle meraviglie, ciechi di quanto visibilmente non hanno fatto e impegnati a mettere pezze nuove per coprire strappi di vestiti vecchi».