FANO – Proseguono le intrusioni all’ex convitto Colonna di Fano, edificio sito in via Montegrappa, nel cuore della città ed a ridosso del dentro storico. L’ultimo blitz di una lunghissima serie è stato segnalato dai residenti nella notte a cavallo tra il 16 e 17 aprile. Un nutrito gruppo di persone sarebbe stato visto sgattaiolare fuori dallo stabile.
È oramai noto che le stanze dell’edificio abbandonato sono terra di conquista per balordi, sbandati, immigrati clandestini e senza fissa dimora che, soprattutto in inverno, trovano rifugio tra le mura della struttura improvvisando bivacchi. A poco sembrano servire i controlli capillari condotti dalle forze dell’ordine: lo scorso weekend gli uomini della polizia, sempre su segnalazione degli abitanti del luogo, sono intervenuti denunciando 8 persone, sette africani e un albanese, tutti richiedenti asilo tra i 20 e i 40 anni. Anche in questo caso le forze dell’ordine hanno constata una situazione deprecabile da molti punti di vista, a partire da quello igienico e sanitario: escrementi e sporcizia un po’ ovunque, ma anche vetri rotti, rimasugli di combustione e muri anneriti, mobilio devastato, soffitti deteriorati e altro ancora.
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Alla luce di ciò non sembra paragone così fantasioso quello fatto da una minoranza politica che aveva accostato lo stato in cui vige la struttura a quella del tristemente noto Hotel House di Porto Recanati. Purtroppo si è già affievolito l’entusiasmo suscitato dall’annuncio della giunta comunale riguardo una prossima futura destinazione dello stabile che dovrebbe essere riconvertito in una residenza di pregio per la terza età. Il presente, per i residenti, sembra molto più preoccupante degli ipotetici futuri proposti.
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A raccontare i timori e le paure sono stati due residenti del luogo che hanno preferito mantenere l’anonimato: «La situazione è divenuta insostenibile: non è accettabile che nella terza città della Regione, nel cuore della città, mica in periferia, ci sia una situazione del genere: le stanze diventano rifugio per drogati, delinquenti e situazioni al limite; affacciarsi da casa e sapere che ad una manciata di metri persiste una situazione del genere non è augurabile a nessuno. Non è sicuro per noi che viviamo nella zona, ma neanche per i poveri Cristi che si rifugiano tra le mura dello stabile. Apprezziamo molto il fatto che la Polizia stia attenzionando la situazione: spesso vediamo le pattuglie transitare nella zona ma crediamo che sia una soluzione palliativa: finché lo stabile non verrà riqualificato…ammesso che venga riqualificato e che quindi gli annunci si straformino in fatti, serve una controllo h24, uno o più vigilantes che impediscano veramente le intrusioni».
Ma i pericoli correlati alla struttura sarebbero anche altri e riguarderebbero adolescenti e giovani del luogo: «Nessuno lo dice – riferisce una mamma – non so se perché non lo sanno o fanno finta di non saperlo, ma l’ex Convitto viene spesso ‘visitato’ anche dai ragazzi, giovani o giovanissimi di Fano... l’idea che mio figlio si avventuri in un luogo del genere…semplicemente per spirito di trasgressione, o per fare le stupidate tipiche degli adolescenti lontani da occhi indiscreti non mi lascia per niente tranquilla… prima che succeda qualcosa di brutto, perché prima o poi credo sia inevitabile che accadrà, sarebbe il caso di correre ai ripari».