FANO – Un Consiglio monotematico dedicato alla Giornata contro la Violenza sulle donne per dire no ad ogni forma di violenza. Protagonisti sono stati le studentesse e gli studenti del Polo 3, dell’Istituto Don Orione e del Liceo Nolfi Appolloni. Infatti, con la loro sensibilità hanno voluto esprimere le proprie idee attraverso delle rappresentazioni e delle letture, con cui hanno veicolato un messaggio efficace e diretto.
Molto sentita anche la performance di Isabella Carloni, che si è esibita nello spettacolo teatrale “Inventare delle cose certe”, in occasione del 25° anniversario della scomparsa di Joice Lussu. Inoltre, è stata inaugurata la mostra “Come eri vestita”, a cura di Libere Sinergie, Giunone, Amnesty International Pesaro e Albarosa. Danze a cura di Vaganova e poesie di Mirella Montalbano.
«Amare non è possedere, – afferma il sindaco Seri – ma essere mancanti della libertà dell’altro. In questo consiglio comunale sulla Giornata contro la Violenza sulle Donne è fondamentale riflettere su questa piaga sociale di cui siamo tutti responsabili. Il femminicidio è un fallimento sociale che riguarda tutti. Oggi, nella necessaria condizione della parità di genere, si crea un vuoto che ancora si fa fatica ad accettare. Siamo incapaci di gestire il dolore della mancanza perché la si vive come una sconfitta egoistica. Ci piace perdere il controllo, ma non tolleriamo perdere il controllo dell’altro. Nella costante psicosi dell’usa e getta tendiamo a volere la nostra soddisfazione personale, finendo per essere sempre più insoddisfatti. Il problema sta nel cuore della società, per questo va recuperato un modello umano, reale e realistico. L’amore è dono, non possesso. Per questo, care ragazze e cari ragazzi, imparate a riconoscere un amore che passa dal rispetto, e a respingere quello che, invece, malato, si appropria delle mani. Bisogna parlare, per recuperare il divario di comunicazione tra sessi. La parola ha uno straordinario potere, perché nel dialogo c’è la speranza di poter contrastare questo dramma. Nella Giornata Internazionale sui Diritti, un bambino ha scritto su un foglietto che si sta bene quando si è amati. Allora, insegniamo a trasmettere l’amore pieno, autentico e sano».
«Dobbiamo combattere il fenomeno della violenza – precisa la presidente del consiglio comunale Carla Cecchetelli – attraverso piani di intervento che partano dall’ambito scolastico. Si deve, necessariamente, investire nell’educazione come prevenzione, per un valido modello comportamentale. Tra le armi contundenti vanno annoverate le parole: il lessico può essere un’amplificatore della violenza psicologica, con titoli ingiuriosi che ledono l’autostima. Tutte devono avere il diritto di essere rispettate».
«Contrastare la cultura patriarcale di violenza è un proposito impegnativo – sottolinea l’assessora alle Pari Opportunità Sara Cucchiarini – e richiede un sacrificio, con azioni verso un cambiamento strutturale. Una rivoluzione culturale che veda l’intera società accogliere e reputare scontata la parità di genere. Emerge che, nel 2022, il 1522, numero di aiuto a sostegno delle vittime di violenza, ha registrato 32.430 chiamate. Nel 2022, il 97% sono donne. Nel 2022, nei centri antiviolenza delle Marche si sono rivolti 705 utenti: la provincia di Pesaro ha registrato il maggior numero di accessi con 245 utenti. Sempre nelle Marche, l’età anagrafica più sensibile è quella che va dai 16 ai 39 anni, con la seguente suddivisione: 16-29 con 118 casi, mentre 30-39 con 175. Si comprende l’urgenza di applicare un modello che tenga conto di questo sistema e accolga la volontà di mettere al centro strategie efficaci».