FANO – Sembrava fatta ed invece per l’ennesima volta la Fano – Grosseto rischia di rimanere utopia. Un progetto, oggettivamente storico per le Marche ed il centro Italia rischia seriamente uno stop ora che sembrava in dirittura di arrivo: durante l’incontro svoltosi a fine maggio tra rappresentanti regionali e governativi la quadra sembrava oramai trovata, ed invece, l’avvento del nuovo Governo avrebbe fatto saltare il banco.
Ad accendere i riflettori su questa problematica è stato l’assessore Etienn Lucarelli che ha commentato le parole del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che sulla stampa ha dichiarato che «mancano soldi per il 90% del tracciato della e78 con il raddoppio della galleria della Guinza che risulta problematico».
«Pensavamo che la E-78 finalmente potesse vedere la luce – ha riferito l’assessore Lucarelli -, invece le affermazioni di Salvini sono arrivate come una doccia fredda. Ormai da 50 anni aspettiamo con trepidazione questa opera che rappresenterebbe un volano incredibile per lo sviluppo economico e turistico dei nostri territori, specialmente per la città di Fano che è il terminale di questo collegamento e che beneficerebbe di un incredibile flusso proveniente da Toscana e Umbria. Va lodato l’impegno dell’assessore regionale alle infrastrutture, Francesco Baldelli, che sin dall’inizio del suo mandato ha profuso un notevole impegno politico e amministrativo per colmare il tempo che si è perso e dare priorità alla strada dei due mari. Purtroppo oggi dobbiamo fare i conti con la realtà e il fatto che Salvini abbia evidenziato l’assenza di risorse per la realizzazione del 90% del percorso a cui va aggiunta la mancanza dei progetti per 9 degli 11 tratti è più di un campanella d’allarme. Quanto prima vorremmo capire la veridicità di queste informazioni. È una situazione di grave criticità sociale ed economica su cui non si può rimanere in silenzio. Non possiamo più attendere che il progetto, così come era stato concepito, trovi la sua conclusione. È urgente e prioritario. Dobbiamo con onestà riconoscere che davanti a questo quadro dovremo attendere altri 50 anni per far sì che la E-78 venga completata. E’ assurdo».
Lucarelli allarga nel ragionamento le ricadute sul economia e turismo: «Penso al settore turistico, poiché questo territorio negli anni ha investito tanto per rispondere adeguatamente alle richieste in arrivo dal mercato umbro. Abbiamo un rapporto turistico strettissimo con i cittadini originari dell’Umbria, le cui richieste di seconde case hanno fatto nascere numerosi residence nella nostra città. Questa inclinazione ha modellato urbanisticamente la nostra città e certi luoghi specifici come Torrette e Pontesasso, dove sono nate strutture e servizi adeguati a questo modello economico. Il ragionamento è vincolante anche per il sistema produttivo: l’isolamento in cui sono relegate le nostre aziende rappresenta una restrizione e un limite alla crescita. Le merci viaggiano con tempi e modalità sempre più celeri ed il mancato collegamento verso il Tirreno e con la Toscana e l’Umbria sta abbassando il tasso competitivo delle nostre aziende. In questi anni con la realizzazione delle infrastrutture nel sud delle marche, assistiamo alla diminuzione del flussi del 50% verso Fano, con una totale destabilizzazione del contesto economico regionale».
Da questa preoccupazione, Lucarelli chiede un tavolo che coinvolge le massime istituzioni di Marche, Umbria e Toscana ed i rispettivi rappresentanti di Governo, insieme a tutti i rappresentanti del mondo economico, per declinare un progetto aderente alle necessità ormai non più prorogabili del Centro Italia.