FANO – Una riunione convocata su invito del Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo, per definire con il Comune di Fano un percorso risolutivo dei problemi legati al trasferimento dei fanghi depositati al porto di Fano e a Torrette nella cassa di colmata di Ancona. Al confronto, che si è svolto nella sede Adsp ad Ancona, ha partecipato il Vicesindaco Cristian Fanesi. Lo scopo era di affrontare temi di comune interesse nello spirito di collaborazione istituzionale e nella volontà di raggiungere gli obiettivi attraverso un percorso condiviso.
Il Presidente Garofalo ha confermato che, in tempi celeri, i fanghi della città di Fano verranno conferiti nella cassa di colmata ad Ancona, nel rispetto dell’accordo di programma stipulato nel 2008 fra l’allora Autorità portuale di Ancona e l’Amministrazione comunale fanese. Inoltre, a breve verrà individuata un’area tra Pesaro e Senigallia in cui conferire i sedimenti classificati di categoria A, non inquinanti, così da liberare il porto di Fano.
«Abbiamo stabilito una visione comune per risolvere queste problematiche – osserva il Vicesindaco Fanesi -. Nello spirito della piena e leale collaborazione istituzionale, il Presidente Garofalo ha accolto le nostre istanze dimostrando ampia disponibilità affinché si possa provvedere al trasferimento dei fanghi nella cassa di colmata di Ancona. Altresì, abbiamo colto con soddisfazione l’imminente individuazione di un’area adibita al rilascio di fanghi di categoria A che ci permette di risolvere una criticità che avevamo da tempo».
«Trovare una soluzione condivisa nell’attuazione dell’accordo di programma era l’obiettivo che ci eravamo posti come Autorità di sistema portuale – afferma il Presidente Adsp Vincenzo Garofalo -. Crediamo fortemente nella collaborazione istituzionale, con un approccio che, nel rispetto delle procedure di legge, porti a risolvere i temi della portualità di nostra competenza negli scali che sono dell’Autorità di sistema portuale e, come in questo caso per la necessaria applicazione di una precedente intesa, in un porto di carattere regionale per il quale lo spostamento previsto è di rilievo per le attività dell’infrastruttura stessa».