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Fano, La Lupus in Fabula contro la «nuova strage di alberi» in viale Battisti

La Lupus ha proposto di lasciare la sosta sul lato Pesaro inalterata rispetto alla situazione attuale: ci sarebbe lo spazio per ricavare un marciapiede, parcheggi a norma e una banchina di mezzo metro

Viale Battisti
Il rendering del progetto di Viale Battisti

FANO – «In viale Battisti si preannuncia una nuova strage di alberi». A denunciarlo è l’associazione ambientalista La Lupus in Fabula che attacca frontalmente l’amministrazione per la gestione del verde. Un affondo che non rappresenta certamente una novità: tante le critiche, anche aspre, mosse dalla realtà locale che contesta alla giunta la mancanza di confronto e coinvolgimento: «Sono 18 le melie (Melia azedarach) che saranno probabilmente abbattute e sostituite con 16 alberelli. Anche se nella Relazione Tecnica si legge che ‘tutte le alberature rimosse potranno essere ricollocate e ne verranno piantumate di nuove così come previsto dal progetto’ viste le dimensioni e l’età degli alberi l’ipotesi del ricollocamento appare irrealistica in quanto antieconomica e, relativamente all’attecchimento, con pochissime probabilità di successo».

«Si ripete quindi lo stesso schema di altri interventi in piazze, parcheggi, piste ciclabili: il taglio di decine di alberi di alto fusto per ragioni legate alla progettazione e non allo stato di salute delle piante – incalza La Lupus -. È ormai chiaro che l’amministrazione comunale non vuole tutelare le piante esistenti, tuttavia si vanta di piantare (a spese di società private) migliaia di fiammiferi, cioè piantine che, se sopravviveranno, forniranno i loro benefici ecosistemici tra 20-30 anni. Eppure, anche su Viale Battisti altre soluzioni architettoniche e viabilistiche ci sarebbero».

La Lupus ha proposto di lasciare la sosta sul lato Pesaro inalterata rispetto alla situazione attuale: ci sarebbe lo spazio per ricavare un marciapiede, parcheggi a norma e una banchina di mezzo metro, ma anche di ricreare un doppio filare di alberi. Tuttavia la risposta del dirigente del settore Lavori pubblici è stata negativa: a suo avviso la sosta trasversale alla carreggiata intralcia il traffico, quando vediamo che in quasi tutta Fano le auto sostano sulla banchina in questo modo.

«Abbiamo anche chiesto di non dividere l’aiuola di Piazzale Rosselli per non ridurre la superfice permeabile e non tranciare le radici dei due pini, ma invece il progetto definitivo prevede addirittura che l’area intorno ad uno di essi sia cementificata. Tutto questo senza che tra i circa 50 elaborati progettuali ci sia uno “straccio” di valutazione agronomico-forestale. Anche in questo caso gli alberi sono considerati esclusivamente come elementi di arredo urbano, come le panchine, i lampioni e il selciato, ma sono meno importanti perché vengono tranquillamente sacrificati per fare posto a parcheggi e camminamenti».

E concludono: «Quando l’attuale amministrazione comprenderà che ancor prima di piantare alberi è necessario tutelare quelli esistenti sarà sempre troppo tardi. Le associazioni ambientaliste hanno messo a disposizione le loro competenze in uno spirito collaborativo per il bene della comunità ma continuano ad essere ignorate».

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