FANO – Aumenta il vento della protesta nei riguardi del Nuovo sottopasso del Lido di Fano. A finire nel mirino della contestazione non sarebbe tanto la nuova infrastruttura in sé, bensì il prezzo ecologico che si rischia di pagare per la realizzazione di questa progettualità: sull’altare del restyling cittadino saranno infatti sacrificati 15 grossi platani.
A tornare a parlare della vicenda sono stati i rappresentanti dell’associazione ambientalista Lupus in Fabula che, già nei giorni scorsi, sempre in merito alla questione, avevano proposto il sindaco Seri e la sua amministrazione per il “Premio cemento 2023”:
«Di fronte a un progetto sbagliato non si può tacere. Sul progetto del sottopasso di Viale Cairoli è necessaria una pausa di riflessione. Un’opera che cambierà radicalmente il volto del “salotto” di Fano, la seconda area urbana, per importanza, dopo il centro storico, non può essere valutata solo da tecnici e amministratori ma serve un confronto con la città e con tutti i portatori di interessi, che non sono solo i commercianti. Chiediamo quindi alla Giunta la sospensione dell’iter del progetto e l’apertura di un tavolo di confronto con i residenti e le associazioni ambientaliste e culturali. D’altra parte, iniziare i lavori prima della stagione turistica estiva è veramente illogico. Quanto all’abbattimento di 15 grossi platani riteniamo che, vista la posta in gioco, vadano ricercate tutte le soluzioni alternative che possano evitare o ridurre sensibilmente la perdita di questo ingente patrimonio vegetale. Dopo aver consultato alcuni tecnici siamo certi che ci sia la possibilità di migliorare la funzionalità del sottopasso, rendendolo accessibile anche ai diversamente abili, senza rinunciare ai numerosi benefici economici e salutistici che offrono queste piante».
Secondo gli ambientalisti tagliare i 15 platani equivarrebbe a stravolgere l’estetica del luogo e privare il Lido della bellezza di un viale alberato, con un conseguente peggioramento della qualità della vita di residenti e fruitori, ma rappresenterebbe anche l’ennesima strage di alberi, dopo quelle perpetrate all’Arzilla, a Ponte Sasso, al Foro Boario e prossimamente in Viale Battisti.
«Questo non è più accettabile. Abbiamo già ricevuto numerose telefonate da cittadini preoccupati per questa infelice scelta dell’amministrazione comunale. Pertanto, a breve con il contributo di altri soggetti organizzeremo una iniziativa di protesta e proposta. Chiediamo ai fanesi di mobilitarsi per tutelare la bellezza di questa parte di città prima che sia troppo tardi: la vicenda Wider dovrebbe aver insegnato qualcosa».
Dello stesso tenore i rappresentanti del gruppo politico ‘Bene Comune’ che contestano modalità, tempi e sono contrari all’abbattimento degli alberi: «Dice l’assessore Brunori che il progetto è rimasto fermo per due anni e mezzo. Perché allora non lo si è presentato alla cittadinanza? Si poteva dare suggerimenti per renderlo meno costoso e per evitare l’abbattimento degli alberi. Invece proprio a giugno, in piena stagione turistica, si vogliono far iniziare i lavori. Aggiunge l’assessore che non si possono buttare al vento i 2 milioni di Euro messi a disposizione dalle Ferrovie. Ma che logica è?! Siccome ci sono i soldi facciamo un’opera sbagliata? E qui ci viene in mente l’interquartieri/circonvallazione di Gimarra: siccome ci sono 20 milioni di Euro facciamo un’opera inutile e sbagliata andando a devastare le colline di Fano e la zona sportiva Trave! Fano sembra aver smarrito non solo il senso del bello ma anche quello della tutela del patrimonio arboreo, sempre più necessario in tempi di crisi climatica. Facciamo allora una proposta: fermiamo i lavori fino a settembre, confrontiamoci nel frattempo con architetti ed esperti del verde, modifichiamo il progetto così salviamo gli alberi e non interferiamo con la stagione turistica».