FANO – Non si placano in queste ore le polemiche scatenate dal servizio del programma tv “Fuori dal coro” ( A questo link il servizio) andato in onda su Rete 4 lo scorso 1° maggio. La puntata in questione ha messo il dito in quella che è ritenuta da molti cittadini una vera e propria piaga: le liste di attesa per esami specialistici.
Diverse le testimonianze di coloro che lamentavano la difficoltà di fissare esami anche importanti o di dover attendere tempi biblici nonostante anche il livello elevato di priorità. La messa in onda del programma condotto dal giornalista Mario Giordano ha scatenato un botta e risposta di carattere politico in merito alle responsabilità di un sistema sanitario locale che qualche affanno in effetti registra: c’è chi punta il dito sull’attale giunta al timone della regione, ovvero la coalizione di centrodestra, chi verso i suoi predecessori di coloro opposto.
«Purtroppo la politica ha le sue colpe – commenta un cittadino – Ma sicuramente l’attuale amministrazione di centrodestra insediata da circa 3 anni ha ereditato una situazione vergognosa da parte del centrosinistra che ha governato le Marche da decenni. Detto ciò non va dimenticato che la sinistra che governa Fano è stata sempre del parere favorevole all’ospedale unico di Muraglia penalizzando il Santa Croce. Questo fortunatamente non è avvenuto per merito del centrodestra e dei nostri consiglieri Aguzzi e Serfilippi Luca che si sono battuti perché il Santa Croce rimanesse operativo. E possiamo dire che oggi sono stati destinati 250 posti letto oltre che la nuova riqualificazione del pronto soccorso con una chirurgia d’emergenza. Capisco il problema delle attese ma ciò è dovuto alla mancanza di personale professionale medico che negli anni precedenti è emigrato in altri istituti visto il sentore della chiusura del Santa Croce. Oltre al fatto da non dimenticare le decisioni di chiudere le borse di studio oltre alle iscrizione a numero chiuso. Perciò sicuramente i passi per una ripresa sono stati eseguiti ma non hanno la bacchetta magica».
Naturalmente non mancano i pensieri divergenti e opposti: «Non è la sanità che fa pietà sono i politici. Questi amministratori hanno vinto le elezioni sulla sanità dicendo che riaprivano ospedali e che avrebbero risolto i problemi. Il piano straordinario ha messo in campo diversi finanziamenti, diversi dei quali al privato, per diminuire le liste di attesa… con questi risultati… non è colpa dei sanitari ma di chi fa leggi sanitarie regionali deleterie e detta le regole dalla Regione».
Oltre alla visione politica delle responsabilità quello che emerge sono gli sfoghi di tanti che vedono di fatto leso il loro diritto alla salute: «Da novembre non riesco a prenotare una mammografia a un anno……non urgente ….a un anno…Lo schifo totale. Per una ex oncologica» o ancora «Le liste prima erano lunghe, adesso le hanno azzerate, nel senso che sono proprio chiuse, per una risonanza attendo che mi chiamino da Pesaro (campa cavallo) ho risolto andando fuori regione».