FANO – Il Comune di Fano, in occasione del Giorno della Memoria, ha reso omaggio a una pagina di storia che rende onore alla città e ci ricorda ogni giorno il valore dell’umanità e l’importanza della memoria.
Dal dicembre 1945 al maggio 1948, a guerra finita, Fano accolse circa 150 giovanissimi ex-deportati nei campi di sterminio nazisti e li ospitò per quasi tre anni. Qui tornarono alla vita attraverso l’esperienza lavorativa nel porto di Fano, nel quale costruirono un peschereccio – a cui diedero il nome ebraico “HaRishona” – con il quale diversi di loro salparono poi, nel 1948, verso il neonato Stato di Israele.
Presenti alla cerimonia le autorità civili e militari, Rosanna Lanternari in rappresentanza del popolo ebraico, il Procuratore della Repubblica Cristina Tedeschini e il Vescovo Monsignor Armando Trasarti.
Sempre in occasione della Giornata della Memoria, il primo cittadino ha voluto esprimere un pensiero a quei cittadini fanesi che poche ore prima sono stati insigniti delle medaglie al valore dalla Prefettura di Pesaro: «Sono stati insigniti della Medaglia d’Onore Leandro Benini e Tommaso Fabriani, fanesi deportati nei lager nazisti. Per loro hanno ritirato l’onorificenza i familiari alla Prefettura di Pesaro. Con questa onorificenza Fano rafforza il senso della Memoria per consegnare alle nostre future generazioni un sentimento di contrasto a una delle pagine più brutte della storia».
«Nel giorno in cui caddero i cancelli di Auschwitz – ha ribadito Seri – celebriamo il Giorno della Memoria per ricordare “la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. (Legge n.211 del 20 Luglio 2000) Una comunità può essere unita solo se condivide il ricordo di quanto avvenuto, per non dimenticare e non lasciare che le nuove generazioni sottovalutino i rischi che ogni giorno minacciano la democrazia e la libertà».