FANO – Tanto rumore per nulla. Si chiude con una porta chiusa in faccia agli albergatori la vicenda “spiaggia libera per i clienti“. Il Comune di Fano ha rispedito al mittente la richiesta dell’associazione albergatori per l’utilizzo in concessione di una porzione di spiaggia libera in Sassonia e lo ha fatto attraverso una lettera con in calce la firma dell’assessore al Turismo Etienn Lucarelli e del vicesindaco Cristian Fanesi, indirizzata ad Alberghi Consorziati Soc. Coop Consortile. Alla base del rifiuto il fatto che la richiesta andrebbe contro il Piano spiagge.
Al riguardo i giorni scorsi si erano espressi in maniera negativa sia i cittadini di Fano, che erano insorti sui social parlando di vero e proprio sopruso, che i rappresentanti locali del Movimento 5 Stelle Fano e di In Comune – Fano.
La missiva mette nero su bianco l’impossibilità da parte del Comune di accogliere le richieste degli albergatori, in ragione delle leggi vigenti, ma anche del Piano Spiagge che non prevede nuove concessioni in Sassonia.
«Con la presente riscontriamo la ricezione della richiesta pervenuta da codesta Associazione in data 21 luglio u.s., registrata con prot. n. 46894/2020, e finalizzata ad ottenere una nuova concessione destinata agli ospiti delle strutture alberghiere, motivata dalle difficoltà di trovare ombrelloni disponibili nelle spiagge fanesi, a seguito delle modifiche apportate nell’allestimento delle concessioni per ottemperare alle misure anti Covid-19. Pur consapevoli delle difficoltà incontrate dalla categoria, la creazione di nuove concessioni è espressamente esclusa dalle disposizioni di legge, oltre che dal Piano Spiagge che non ne prevede di nuove in Sassonia. Resta ferma la disponibilità dell’Amministrazione a collaborare con albergatori e bagnini per ricomporre la differenza di posizioni fra le due categorie ed agevolare l’intesa fra le parti, consapevoli che il benessere dei concittadini e dei turisti che scelgono la nostra città per le loro vacanze costituisce la priorità».
Proprio l’ultima parte sembra comunque una mano tesa volta a trovare una soluzione che sia conforme alla legge e che possa essere un assist agli albergatori: l’unica via percorribile sarebbe quella di trovare un accordo tra albergatori e concessionari di spiagge, magari individuando insieme qualche lembo di arenile in cui piantare dei nuovi ombrelloni.