Attualità

Fano, Terme di Carignano: tutto tace. Morbidoni: «Tante parole, pochi fatti ed ora il silenzio»

A farsi portavoce dei timori di molti è ancora una volta Beatrice Morbidoni Presidente del Comitato "Riapriteci le Terme di Carignano:« il mutismo dietro il quale questa società si è barricata, non ha portato a niente se non ad accrescere la sfiducia nei suoi confronti».

Le terme di Carignano
Le terme di Carignano

FANO – L’ambizioso progetto delle Terme di Carignano sta sempre più assumendo i contorni del giallo. Dopo i roboanti annunci pubblici il progetto sembra essersi arenato innescando le preoccupazioni di quella parte di Fano che vedeva nel rilancio del polo una ghiotta occasione ci crescita per tutta la città.

A farsi portavoce dei timori di molti è ancora una volta Beatrice Morbidoni Presidente del Comitato “Riapriteci le Terme di Carignano”: «L’inverno è ormai alle porte, il tempo trascorre veloce e più passa, più crescono i dubbi a proposito della futura realizzazione di quelle che dovrebbero diventare le nuove Terme di Carignano».

(Terme di Carignano: per saperne di più a questo link)

Beatrice Morbidoni
Beatrice Morbidoni

«Ma facciamo un po’ di chiarezza: in data 25 ottobre 2022, il Gruppo Romani capitanato dall’Avv. Maurizio Natali, aveva provveduto a presentare al Cinema Masetti di Fano il rendering della nuova struttura che sorgerà a Carignano. Ad un anno da questa presentazione e diversi anni dall’acquisizione dei terreni, non esiste ancora un progetto esecutivo ne un accenno di inizio lavori e la benché minima volontà da parte della proprietà di procedere a mettere in sicurezza tutto il territorio acquisito, cioè un parco secolare ed una palazzina storica con vincoli ben precisi da osservare».

Ad preoccupare è il silenzio che è piombato sul progetto: «Possiamo comprendere che la formulazione di un progetto è un’impresa complessa e difficoltosa e che i costi iniziali di progettazione saranno sicuramente lievitati con l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei materiali da costruzione – prosegue Morbidoni – ma ciò di cui non ci capacitiamo e anzi ci infastidisce proprio assai, è il silenzio dietro cui si è trincerata la proprietà. Ricordiamo al Gruppo Romani che sono diventati proprietari all’asta di un “comparto termale”, quindi non un terreno dove hanno possibilità di costruirsi ciò che preferiscono, ma un appezzamento dove scorrono acque demaniali. Pertanto, i cittadini hanno tutte le ragioni di battersi e di chiedere ciò che gli spetta di diritto cioè di poter usufruire dei benefici che apportano le acque termali così come è stato possibile fino al 2014, anno di chiusura definitiva delle Terme di Carignano».

presentato il progetto Terme di Carignano alla cittadinanza
presentato il progetto Terme di Carignano alla cittadinanza

«Giunti a questo punto, pare lecito chiedersi quali siano gli effettivi intenti di questi imprenditori, visto che le supposizioni sulla reale realizzazione di questo progetto stanno aumentando in maniera esponenziale. E certo, i dubbi esistono e stanno diventando sempre più insistenti: un progetto così ampio e di dimensioni tali implica un contatto continuo con gli uffici tecnici comunali, ma l’interlocuzione con l’amministrazione sembra al contrario che sia avvenuta davvero limitatamente».

E prosegue: «Al momento attuale, ci si preoccupa sulla volontà della società di andare avanti con i lavori e ci si pone diverse domande: per quale motivo la proprietà si sta nascondendo dietro questo clamoroso silenzio e, cosa più importante, non mantiene la promessa della presentazione di un progetto? Esiste al momento un reale proposito di procedere a costruire questa nuova struttura che darebbe lustro alla città di Fano? Era stato affermato che in caso di non convenzionamento dei posti letto, il Gruppo Romani avrebbe proceduto a costruire una clinica privata: allora perché non sono già partiti con i lavori? Circolano voci di una nuova eventuale vendita delle Terme di Carignano: perché non dissipare le perplessità della gente? – e conclude – Le parole sono state tante, i fatti concreti veramente pochi ed il mutismo dietro il quale questa società si è barricata, non ha portato a niente se non ad accrescere la sfiducia nei suoi confronti».