FANO – Sulla Fano-Urbino la maggioranza avanza richieste illegali. A sostenerlo sono gli esponenti locali del M5S che sono tornati a parlare del progetto che vorrebbe creare una pista ciclabile che attraversa la vallata nel sedime ferroviario della tratta che una volta univa la Città della Fortuna ad Urbino
«La maggioranza fanese approva un ordine del giorno presentato dal PD per utilizzare i binari della Fano-Urbino come pista ciclabile. Peccato che lo faccia illudendo inutilmente i cittadini, perché lo stesso PD nel 2017 ha promosso – per fortuna, aggiungiamo noi – una legge, poi approvata all’unanimità dal Parlamento, che stabilisce per la tratta una destinazione precisa, cioè ferrovia turistica. Lo stesso utilizzo è confermato da un decreto ministeriale dell’anno scorso sottoscritto, tra gli altri, dall’allora ministro Franceschini (PD), nonostante l’ordine del giorno cerchi grottescamente di metterlo in dubbio, dimostrando la propria malafede. La richiesta avanzata quindi non solo è irrealistica, tenendo conto che anche la ciclabile progettata a un metro e mezzo di distanza dai binari era stata bloccata da più pareri tecnici negativi, ma è a tutti gli effetti illegale. Su impulso della senatrice Accoto e del Movimento 5 Stelle, Rfi ha affidato a Italferr (società del gruppo Ferrovie dello Stato) la redazione di uno studio di fattibilità sul ripristino della ferrovia, sia a scopo turistico sia commerciale, in modo da avere finalmente, dopo 35 anni di dibattiti dalla sospensione della linea, un quadro completo e preciso della situazione e delle prospettive praticabili, ad opera di chi ha le competenze per farlo. Anziché accogliere questo risultato come un successo per il territorio, il centrosinistra fanese ha sempre reagito con fastidio, forse perché preferisce la realizzazione di una ferrovia Pesaro-Vallefoglia-Urbino, come auspicato più volte da Ucchielli».
Lo studio, avviato nel 2021 attingendo al budget di un milione di euro destinato alla Fano-Urbino nel capitolo riservato alle ferrovie turistiche, è fermo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nonostante le richieste ufficiali di poterne ricevere copia.
«I cassetti del Comune di Fano sono pieni di studi di fattibilità pagati a peso d’oro con i soldi dei cittadini ma mai resi pubblici – proseguono i pentastellati -. Sempre grazie all’opera di trasparenza della senatrice Accoto, sono state fornite pubblicamente alcune anticipazioni che mai parlano di impossibilità di ripristino della ferrovia, come sostenuto nel fallace ordine del giorno del PD, confrontando anzi diversi scenari possibili. Se la Giunta Seri in questi anni avesse spinto per avviare e accelerare la progettazione, anziché mettere i bastoni tra le ruote, a quest’ora avremmo potuto ricevere i fondi del PNRR per le ferrovie turistiche, come avvenuto in Sicilia per la Noto-Pachino che, avendo avuto vicende storiche simili alla Fano-Urbino, a breve sarà ripristinata. Anche da questi comportamenti – e concludono – si coglie la differenza tra le classi dirigenti lungimiranti e quelle miopi».