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Farina di grillo, Confcommercio Marche Nord: «Perplessi, valorizzare le nostre eccellenze»

La vicedirettrice Trufelli: «Farine di grano rischiano di diventare beni di lusso. Da difendere il made in Italy e i produttori»

PESARO – Farina di grillo sulle tavole, il no di Confcommercio Marche Nord che difende i produttori e la cultura del cibo italiano.

Via libera dal 24 gennaio all’immissione sul mercato dell’Unione europea della farina di grillo come nuovo alimento. La farina di grillo potrà essere commercializzata in vari prodotti alimentari che vengono elencati nel regolamento: pane e panini multicereali, cracker e grissini, barrette ai cereali, premiscele per prodotti da forno, biscotti, prodotti secchi a base di pasta e pasta farcita, salse, piatti a base di leguminose e di verdure, pizza, prodotti a base di pasta, siero di latte in polvere, prodotti sostitutivi della carne, minestre, snack a base di farina di granoturco, bevande tipo birra, prodotti a base di cioccolato, frutta a guscio e semi oleosi, snack diversi dalle patatine e preparati a base di carne.

Il 26 gennaio è entrato poi in vigore il regolamento che autorizza la commercializzazione delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere. Prima della farina parzialmente sgrassata, l’ok Ue per i grilli in polvere, e per quelli congelati, in pasta ed essiccati era già arrivato nel marzo 2022. Nelle stesse forme sono già commercializzati la locusta migratoria, dalla fine del 2021, e la larva gialla della farina (larva di Tenebrio molitor, o tenebrione mugnaio) dal marzo 2022.

Un quadro che lascia assai perplessa Agnese Trufelli, vicedirettore di Confcommercio Marche Nord: «Siamo preoccupati sia in termini alimentari che economici. L’arrivo sulle tavole degli insetti solleva in primis interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità. La nuova opportunità. Come sostiene Assipan, a cui rivolgiamo un sentito plauso, potrebbe poi attrarre chi si trova in una condizione di crisi ad usufruire di queste farine a più basso costo. Il pane fatto con farine di grano rischierebbe di diventare una sorta di bene di lusso, accessibile solo per chi possiede una posizione economica più solida». 

Trufelli si sofferma poi su altri aspetti fondamentali che tanto stanno a cuore a Confcommercio: made in Italy, eccellenza agroalimentare italiana, tradizioni da preservare: «Portare in tavola insetti si discosta dai valori che da sempre promuoviamo del mangiar sano. Cibo per noi significa soprattutto cultura e territorio. Riteniamo fondamentale proteggere le nostre produzioni tradizionali, eccellenze di cui andare fortemente orgogliosi. Manterremo alta la guardia e continueremo a valorizzare i prodotti di qualità del territorio che con impegno e passione le nostre imprese agricole e artigiane realizzano. Anche quest’anno avranno la vetrina che meritano in occasione della quarantesima edizione dei Weekend Gastronomici, durante i quali nei ristoranti e agriturismi della provincia i clienti potranno gustare eccellenze del territorio». Infine il capitolo etichetta: «Dal 24 Gennaio in tutta l’Unione Europea possono essere venduti e comprati prodotti alimentari a base di polvere di insetti. Un motivo in più per leggere attentamente le etichette. La farina di grillo avrà come dicitura acheta domesticus ma attenzione anche alla scritta tenebrio molitor».