FABRIANO – «Me ne stavo in casa e, durante le lunghe giornate del primo lockdown del 2020, passavo parecchio tempo su internet e sui social e navigando su Facebook m’imbattei in un gruppo dedicato al turismo, perché io ne sono appassionato, e vidi un post che mi attirò e riguardava la possibilità di creare una versione del Monopoly dedicata alla città di Bergamo, che tanto stava pagando in termini di vittime a causa del covid, per favorirne il rilancio. Fu così che mi chiesi se mai se ne potesse realizzare una versione dedicata a Fabriano». A raccontare è Nicola Piersimoni, studente dell’Università di Macerata presso la facoltà Beni culturali e scienze del Turismo, 24enne, fabrianese che da lì si mise in gioco, armato da senso di appartenenza, un pizzico di coraggio e l’entusiasmo di chi è giovane e ci crede, per ideare, progettare e realizzare una versione dedicata alla città di Fabriano, anzi di “Favriano”, secondo i crismi del dialetto fabrianese, che potesse permettere, in maniera simpatica e caratteristica, la valorizzazione delle tradizioni, del territorio della città della carta e magari dare un aiuto concreto a che ne avesse bisogno.
Favrianopoly, l‘idea
Primo personaggio sulla strada di Nicola, verso la realizzazione del suo sogno, fu Federico Castagna, responsabile territoriale della Confartigianato Fabriano, che oltre a fornirgli un aiuto concreto per prendere contatto con le attività commerciali e per sbrigare la parte burocratica, lo indirizzò verso Sabrina Riccitelli di Marley, secondo personaggio importante per Nicola, che gli ha fornito un aiuto fondamentale per la parte grafica del gioco, esperta nel settore, poiché aveva in precedenza partecipato alla realizzazione di un altro gioco da tavolo, il Baro. “Favrianopoli – La città della carta” il nome del gioco che prende spunto dal gioco da tavolo per eccellenza, più famoso al mondo, il Monopoly, la cui versione è adattata sia alla Fabriano storica del passato, ma anche a quella attuale e pur rimanendo simile, tutti gli elementi andavano convertiti in base all’ambientazione fabrianese.
Come funzione il gioco Favrianopoly
L’ideatore spiega: «Ci sono quattro caselle del pannello di gioco su cui spicca una piantina geografica della Fabriano d’altri tempi, che sono intoccabili: “In prigione”, “Parcheggio gratuito”, in questo caso il Parcheggione tanto caro ai fabrianesi e il “Via”. Gli “imprevisti” e le “probabilità” si sono trasformati in “cose velle” e “cose vrutte”, con carte apposite che dovranno essere pescate dai due mazzi e che suggeriranno un’azione da compiere. Le banconote sono diventate “quattrini” e con questo conio si possono acquistare poi le attività alcune storiche del fabrianese, che hanno deciso di dare un contributo e che compaiono nel tabellone di gioco con la data della loro creazione. Il tutto per vincere la partita conquistando almeno due caselle per lato, ognuno con i colori delle quattro porte di Fabriano, Cervara, Borgo, Pisana e Piano, e diventare Mastro Marino. I segnalini dei concorrenti sono simpaticamente rappresentati dall’incudine del fabbro, emblema di Fabriano. Le istruzioni del gioco sono scritte ovviamente su carta filigranata realizzata per l’occasione dal Maestro Sandro Tiberi, e sulla quale il Maestro Teseo Tesei, in vernacolo fabrianese, racconta le regole del gioco».
C’è, infine, un importante risvolto benefico. Infatti, l’intero ricavato derivato dalle donazioni e dalle vendite della scatola sarà devoluto all’Associazione Oncologica Fabrianese.