OSIMO – Ilaria Maiorano, 41 anni, è morta nella sua abitazione di via Montefanese a Osimo l’11 ottobre scorso con segni di percosse su tutto il corpo. L’udienza davanti al gip ha convalidato il fermo per il marito, Tarik El Ghaddassi, 42 anni, marocchino, per gravi indizi di colpevolezza. L’uomo ha sempre detto che Ilaria avrebbe fatto tutto da sola, sarebbe caduta dalle scale della loro abitazione ma non è quello che risulta dall’autopsia. Si trova tuttora in carcere a Montacuto in isolamento. Il fratello di Ilaria, Daniele Maiorano, oggi afferma: «Abbiamo visto in tv il presidente del Senato Ignazio La Russa e il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli deporre un mazzo di rose rosse davanti alla porta di casa della giovane Anastasiia morta per mano del marito a Fano. Il video e il messaggio potente veicolato hanno fatto il giro d’Italia e non solo. A noi invece non è arrivato nemmeno un messaggio di condoglianze. Ci sono per caso femminicidi di serie A e B? Io e mia madre ci sentiamo offesi. Chiediamo tutta la verità e giustizia per la nostra Ilaria. Come regalo di Natale speriamo ci facciano vedere le bambine, le loro figliolette di otto e cinque anni, che adesso si trovano in una struttura protetta».
L’evento di Fidapa
Per la Giornata internazionale contro la violenza sulla donna, il commissario capo del Commissariato di Polizia di Osimo Agnese Marinelli e la psicologa Giovanna Massei hanno svolto un incontro assieme alle donne della Fidapa di Ancona, Federazione italiana Donne Arte professione Affari. Dopo aver passato in rassegna le condizioni psicologiche, culturali ed economiche che portano ad un atteggiamento di violenza nella coppia, la dottoressa Massei ha illustrato la rete di supporto presente nel territorio per le donne in difficoltà e illustrato le azioni messe in atto sia dal punto di vista formativo nelle scuole che operativo attraverso i Centri antiviolenza provinciali. Il commissario Marinelli ha posto l’accento sugli strumenti legislativi con i quali si possono aiutare le donne che subiscono violenza.
«Gli strumenti ora ci sono, sebbene come l’evoluzione legislativa a difesa della donna sia alquanto recente e questo spiega il substrato culturale che ancora condanna o colpevolizza la donna – afferma la presidente Fidapa – sezione di Ancona e Riviera del Conero Gilberta Giacchetti -. Recentemente è stata creata la app You Pol attraverso la quale i cittadini possono chattare con le sale operative delle Questure e segnalare in modo anonimo situazioni di disagio».