FABRIANO – Distretto economico di Fabriano chiuso per ferie estive o quasi. Mentre si guarda con qualche preoccupazione crescente alla ripresa. Da lunedì 8 agosto, le aziende si fermeranno per due o tre settimane, ferme restando le diverse esigenze peculiari di ogni stabilimento. Sono di tre settimane le ferie previste da Elica (praticamente fino al 26 agosto: si tornerà in fabbrica lunedì 29), mentre ne faranno due gli addetti della Ariston Group e i dipendenti della Faber di Sassoferrato, con il rientro fissato per il 22 agosto. Alla Electrolux (l’ex Best) di Cerreto D’Esi, la settimana di Ferragosto (da lunedì 15 in avanti) vedrà in ferie tutti i lavoratori, mentre altre due settimane (per la precisione, quella che precede il Ferragosto e quella che lo segue) saranno di ferie a scorrimento, nel senso che il sito continuerà ad essere attivo con la metà delle maestranze, ovviamente a turno. Al mega stabilimento Whirlpool di Melano i reparti si fermeranno totalmente per la settimana di Ferragosto, mentre dall’8 agosto in poi vedrà ancora attive un paio di linee produttive, per lo più su base volontaria e per necessità di mercato. Due aspetti, questi, che potrebbero consentire la riattivazione dell’impianto pure l’ultima settimana del mese (dal 22 al 26 agosto).
Le preoccupazioni
Proprio la vicenda Whirlpool è attualmente quella che sembra dare le maggiori preoccupazioni, non fosse altro che per il silenzio che sta caratterizzando l’atteggiamento del colosso industriale americano. Un silenzio giustificato, beninteso, se si considera che Whirlpool sta analizzando la situazione nell’area Emea, ipotizzando una ristrutturazione. Tuttavia, il semplice fatto che si dovrà attendere l’autunno per conoscere le decisioni dei vertici della multinazionale statunitense non può che generare incertezza, soprattutto se si pensa alla recente improvvisa cessione dell’asset della Russia e del Kazakistan ai turchi della Arçelik. E a tranquillizzare lavoratori e parti sociali non sono sufficienti le buone performance evidenziate dall’azienda nel 2021, nonché nel secondo trimestre di quest’anno. «Al momento – osservano i sindacati – Whirlpool costituisce l’incognita maggiore, perché negli ultimi mesi ha lasciato intendere che ci sarà una riorganizzazione nell’area Emea. Di qui, l’importanza di avere un confronto con il Mise, che adesso, in assenza di un Governo, diventa ancora più difficile. Ma, Whirlpool a parte, questo settore va monitorato a 360 gradi, perché da settembre in poi potrebbero emergere altre difficoltà, a causa dell’aumento del costo dell’energia, senza dimenticare l’inflazione che potrebbe generare una contrazione del mercato dell’elettrodomestico».