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Fucili, munizioni e mitragliatrice nel sottotetto: la scoperta dei carabinieri a Massa Fermana

Sono rimaste nascoste per oltre 70 anni. Il sequestro è avvenuto in un'abitazione disabitata in quanto gli abitanti erano deceduti anni prima. Gli eredi non erano a conoscenza della presenza delle armi. Ecco la vicenda

FERMO – Sono rimaste nascoste per oltre 70 anni. Armi e munizioni appartenenti alla Seconda Guerra Mondiale sono state rinvenute nel sottotetto di un’abitazione di Massa Fermana, nel territorio comunale di Fermo, nella giornata di martedì 19 novembre.

I carabinieri del Norm della Compagnia di Fermo, guidati dal tenente Serafino Dell’Avvocato e coordinati dalla Compagnia di Fermo, capitanata dal maggiore Roland Peluso, nel corso di una specifica attività di Polizia giudiziaria infatti, sono venuti a conoscenza che, nell’abitazione in questione, erano state occultate delle armi risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.

Un’operazione che si inserisce in una più ampia attività dei militari di Fermo che stanno eseguendo delle indagini e degli accertamenti sulle armi in generale come quelle abbandonate o non catalogate.

I militari del capoluogo provinciale, con la collaborazione dei carabinieri della Compagnia di Montegiorgio, guidati dal capitano Massimo Canale, hanno localizzato la casa e hanno quindi effettuato una perquisizione.

Sotto il tetto dell’abitazione, dove i carabinieri si sono calati utilizzando una scaletta reperita da un operaio, sono state rinvenute e sequestrate delle armi e delle munizioni risalenti al secondo conflitto mondiale. I carabinieri hanno rinvenuto due fucili Carcano modello 91 calibro 6,5×52, una mitragliatrice MP40 calibro 9 Parabellum di fabbricazione tedesca e sei caricatori con 82 munizioni.

Le immagini delle armi recuperate nel sottotetto

 

Il sequestro, avvenuto in un’abitazione disabitata in quanto gli abitanti erano deceduti anni prima e gli eredi non erano a conoscenza della presenza delle munizioni di guerra, ha evitato che le armi potessero finire in mani sbagliate.

Resterà ora da capire quale sarà il futuro di questo ingente quantitativo di reperti bellici. Le armi infatti, che sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, potrebbero essere distrutte o si potrebbe anche decidere di renderle oggetto di operazioni balistiche per comprendere il loro ultimo stato di attività. Allo stesso modo, i reperti rinvenuti potrebbero essere esposti in un museo. Decisione che spetterà ora al magistrato.

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