FERMO- Nuove modalità di turismo richiedono una nuova espressione del territorio. È in queste parole del patron di Tipicità Angelo Serri, che si racchiude l’essenza delle strategie future del Grand Tour della Marche, un hub, come lo ha definito lo stesso Serri, per promuovere aziende ed eccellenze marchigiane nell’ambito di un circuito turistico che metta in rete tutte le iniziative e le “tipicità” dell’intero territorio regionale.
Nel pomeriggio di ieri (16 luglio) a Fermo, nella splendida cornice delle Cisterne Romane, sindaci, amministratori regionali, associazioni di categoria, Anci e mondo accademico, si sono dati appuntamento per fare il punto sui nuovi scenari del turismo e sulle nuove strategie per valorizzare l’attrattiva di un territorio.
Una location scelta non a caso da Tipicità: le Cisterne Romane, registrano infatti ogni anno una grande affluenza di turisti, che nel periodo del pre-sisma è arrivata a toccare addirittura punte di 40mila visitatori annui. Un punto di partenza privilegiato per indirizzare i turisti verso i santuari del saper fare marchigiano, ed è proprio qui che verrà sperimentata l’Ambasciata del Marche Style, una esposizione di eccellenze del know-how marchigiano, che si protrarrà fino al 31 agosto. Un format collegato ad una trentina di outlet aziendali, che sarà esportato nel mondo. «Una sorta di prove generali per New York, sulla scia di quanto già fatto anche a Dubai – ha spiegato Alberto Monachesi, anima della comunicazione di Tipicità – Il Ministero degli Esteri ci ha proposto di essere protagonisti alla settimana della cucina italiana in Albania. Ci troviamo in un nuovo umanesimo tecnologico, dove arte, cultura e produzioni si contaminano a vicenda. Sempre di più le produzioni assorbono gli influssi delle espressioni artistiche, un genius loci che rappresenta il successo italiano nel Mondo». Due gli eventi rilevanti di carattere nazionale a testimonianza di questo: il super Ministero del Made in Italy, varato dal nuovo governo, e la consacrazione dell’Olivettiana Ivrea a Patrimonio Unesco, quale città industriale del 20mo secolo.
Ma le iniziative in cantiere non si fermano qua. Tra i progetti che guardano otre i confini nazionali per esportare il “Marche Style”, anche una collaborazione in ambito culturale con Creta e i nuovi scacchieri delle repubbliche post sovietiche che registrano indici di crescita molto alti e un forte interesse per il Made in Italy: Kazakistan, Iran e Armenia. Obiettivo, creare un ponte istituzionale per promuovere il business marchigiano, quale espressione di una comunità contraddistinta da un’elevata qualità di vita e quindi in grado di sfornare produzioni all’insegna dell’altissima qualità.
Le aziende e i prodotti dell’Ambasciata del Made in Marche Gallery, sono stati selezionati da Tipicità in partnership con Cna, Confartigianato e Coldiretti, e annoverano le migliori tradizioni artigianali marchigiane: i cappelli di Montappone, il merletto di Venarotta, la fisarmonica di Castelfidardo, il Verdicchio di Matelica e dei Castelli di Jesi, le scarpe di Montegranaro, la pelletteria di Monte Urano e l’arte del legno Pollenza.
«Una iniziativa che mette in rete il saper fare artigianale», come ha spiegato Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo. «Un lavoro corale – ha spiegato Graziano Di Battista, presidente della Camera di Commercio di Fermo – tra associazioni di categoria, sindaci e imprese, che ha saputo unire attività, cultura, architettura e arte». Due le installazioni di artisti marchigiani, che saranno ospitate presso la Pinacoteca Comunale di Ancona: quella di Ivo Pannaggi, il pittore di origine maceratese, che si è affermato a livello internazionale nell’ambito del futurismo, e un’altra di Giulio Vesprini, noto street artist che ha colorato il porto della “sua” Civitanova Marche, nell’ambito di un progetto di riqualificazione urbana. Le opere dei due artisti porteranno in scena il dialogo tra artigianato, industria e paesaggio.
Partner delle iniziative anche le Università di Ancona, Macerata e Camerino. Una collaborazione, quella tra Tipicità e mondo accademico, avviata già da tempo in ambiti diversi: piattaforma web e social, con l’Università di Camerino, agraria e ingegneria con l’Università Politecnica delle Marche e turismo con l’Università di Macerata. «La cultura aiuta a rappresentare nel mondo un territorio che non è solo uno spazio fisico – ha spiegato Francesco Adornato, rettore dell’Università di Macerata – Queste iniziative rappresentano un volano per valorizzare le tipicità regionali».
Un territorio, quello marchigiano, che ha bisogno di essere conosciuto, come ha sottolineato Andrea Spaterna, pro rettore dell’Università di Camerino: «Un obiettivo che si persegue attraverso la promozione e riscoperta di prodotti di nicchia, di aziende e realtà artigianali, che possono trovare nel trasferimento tecnologico la possibilità di crescere e di aumentare la capacità di assorbire la mano d’opera. Una necessità di tutto il territorio, e in particolare dell’entroterra».
«Per essere vivi e artefici del presente occorre trovare ispirazione dal territorio per proporre iniziative nell’ambito dell’internazionalizzazione», ha affermato Sauro Longhi, rettore dell’Università Politecnica delle Marche.
«Oggi le Marche sono riuscite con le loro eccellenze ad uscire fuori dai confini regionali, e questo è il momento di fare uno sforzo sulle nostre radici e rinnovarci», ha spiegato Marzia Malaigia, vice presidente del Consiglio Regionale.
Al termine dell’iniziativa, è stato offerto un cocktail futurista a cura dell’Accademia di Tipicità che ha voluto traslare nei piatti i temi della Made in Marche Gallery.