FANO – Non smette di far discutere l’ex ferrovia Fano–Urbino. L’inizio del 2021 è coinciso con il ritorno in auge di questa lanosa questione che vede idee agli antipodi sul progetto che dovrebbe nascere dalle ceneri dei binari che collegavano la Città della Fortuna con quella Ducale (a questo link un sondaggi sul pensiero dei fanesi). C’è chi vorrebbe il ripristino del treno a discapito della creazione della pista ciclabile, chi crede che i due progetti possano coesistere e chi, come l’amministrazione fanese, predilige la creazione di un corridoio verde da percorrere sui pedali, proprio in coincidenza dei binari.
Contro questa visione si è scagliata a tutta forza Lega Fano che si chiede senza mezzi termini «perché parte del PD fanese continui a non lavorare per Fano».
«Rimaniamo senza parole nell’apprendere la volontà dell’amministrazione di schierarsi contro la Regione sui finanziamenti relativi alla ferrovia Fano-Urbino – riferiscono gli esponenti locali della Lega -. L’intenzione del PD è di rispondere picche all’idea di progetto, presentata dalla Regione, di attingere ai fondi dal Recovery Plan per ripristinare la ferrovia Fano-Urbino, estendendola a Fabriano-Pergola e Fermignano, e allo stesso tempo di realizzare una ciclo-via che colleghi gli stessi territori. Questa soluzione prenderebbe due piccioni con una fava: si ripristinerebbe un tratto ferroviario strategico per il collegamento cittadino fra i comuni dell’entroterra e, nell’esigenza di una mobilità sostenibile, rilancerebbe tutta la vallata del Metauro in chiave turistico-ricettiva».
A detta della minoranza la visione dell’amministrazione fanese sarebbe in netta contraddizione con il progetto integrato del turismo: una posizione, a loro dire, puramente ideologica di alcuni esponenti del PD fanese, che rischierebbe di fare perdere i fondi che l’assessorato regionale ha intenzione di mettere a disposizione per Fano e per la vallata.
«Perdere quei fondi, per colpa della maggioranza, sarebbe un danno enorme per Fano. Smentiti dalla loro stessa consigliera regionale Micaela Vitri, che si è schierata in favore del ripristino della tratta ferroviaria Fano-Urbino, ci chiediamo nuovamente perché parte del PD fanese continui a non lavorare per Fano». E concludono: «Perseverare, come stanno facendo, nella realizzazione della pista ciclabile sopra la vecchia tratta ferroviaria equivale a dare forfait alla possibilità di ottenere entrambe le opere. I millantati gruppi di lavoro, dei quali nessuna forza politica di minoranza era a conoscenza, non sono altro che uno strumento per rallentare il progetto di rilancio turistico e sociale del nostro territorio. È arrivato il momento che il sindaco di Fano si assuma le sue responsabilità e dichiari espressamente quale è l’intenzione di questa amministrazione».