OSIMO – Maria Martarelli nasce ad Agugliano venerdì 13 agosto 1915. Poche ore fa ha compiuto 106 anni. Proprio ieri, ancora di venerdì (13), Maria, dopo aver vinto a 104 anni la sfida del Covid che l’ha colpita, ha preso parte alla festa organizzata in suo onore nella piazzetta dei Conti della casa di riposo “Grimani Buttari” di Osimo, attorniata dai familiari e dagli altri ospiti e dal personale che in questi sette anni di permanenza l’hanno conosciuta ed apprezzata. Vigile ed attenta, pronta a rispondere alle domande ed a brindare assieme a tutti i partecipanti.
La vita di Maria
Maria ha studiato sino alla quinta elementare e poi ha intrapreso l’attività di sarta ma, a 17 anni, ha avuto l’opportunità, con l’aiuto di un medico, di frequentare un corso da infermiera attraverso la Croce Rossa italiana ed è diventata infermiera volontaria, “crocerossina” come venivano affettuosamente chiamate. In questo ruolo Maria inizia la sua attività al Brefotrofio di Ancona, situato a Villa Almagià, fino a 25 anni. Poi si è sposata ed è tornata nella sua Agugliano proseguendo la sua professione di infermiera nell’ambulatorio comunale. Ha due figli ed oggi ha una famiglia numerosa con sei nipoti e sei pronipoti che la festeggiano in questo suo importante traguardo.
La visita del sindaco
Anche il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni non è mancato a farle visita portando un mazzo di fiori, cosi come don Michele, parroco di San Biagio, cui è legata da parentela. «Grande festa al “Grimani Buttari” – ha detto il primo cittadino -. Sono passato per omaggiare la signora Maria con una composizione floreale piena di colori che ben rappresenta la sua lunga vita, augurandole tanti ancora di questi bei giorni di festa. Ha superato anche il Covid alla sua veneranda età. E’ un esempio per tutti noi».
Il presidente Cecconi
Il presidente della Casa Fabio Cecconi afferma: «La festa “in famiglia” nella casa Grimani Buttari ha il significato di una volontà sempre forte di tornare ad una normalità di vita malgrado questo lungo periodo di difficoltà e criticità legate alla pandemia. Il messaggio che ne scaturisce è che non c’è limite alla vita e queste strutture sono “luoghi di vita” e dimostrazione ne è la presenza di altri ultracentenari che oggi hanno festeggiato con Maria».