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Festa del papà: 3 film da vedere sulla paternità

Dalla commedia messicana rivelazione del 2013, tutta risate e buoni sentimenti, al dramma giudiziario francese con Daniel Auteuil che racconta una storia vera, passando per un film americano controcorrente e speciale, con un super Viggo Mortensen

Instructions not included
Immagine del film "Instructions not included" (Foto: Indie Pictures)

Padri imperfetti ma innamoratissimi dei loro figli. Vocati al loro amore, in una lotta quotidiana per far del loro meglio, nonostante le storture del mondo attorno, nonostante le proprie ombre. In occasione della Festa del papà, consigliamo 3 film da vedere, per celebrare la paternità.

Proponiamo una commedia messicana rivelazione, tutta da ridere, con risvolti commoventi; un dramma francese tratto da una storia vera, storia di ostinazione, contro l’ingiustizia; un film americano colorato e originale, che ci propone un modello di paternità e di vita alternativa su cui riflettere.

1) Instructions not included (2013) di Eugenio Derbez

Instructions Not Included (No se aceptan devoluciones) è stato un film messicano rivelazione, con così tanto successo fuori dai confini patri, soprattutto negli States, che ne è stato fatto un remake in Francia nel 2016, Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse con Omar Sy. Come al solito, l’originale fa meglio del rifacimento.

Eugenio Derbez, che in Messico è attore e personaggio televisivo affermato, scrive, dirige e interpreta questa commedia generosa e grondante di risate e buoni sentimenti, abbastanza ruffiana e giocata su colpi ad effetto ma godibile. Segue i modelli italiani La vita è bella di Roberto Benigni e Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore.

Derbez è Valentin, un libertino irresponsabile che passa di letto in letto, finché una sua passata amante americana, Julie (Jessica Lindsay), si presenta alla sua porta con una bimba di un anno in braccio, sua figlia. Valentin prima farà di tutto per sbarazzarsi di quel frugoletto e mantenere la sua vita godereccia con nessuna responsabilità, ma poi, invece, si scoprirà padre premuroso che non vorrà altro che tenere quanto più stretta a sé Maggie, la sua amatissima figlioletta (interpretata all’età di otto anni da Loreto Peralta). Lavorerà in America come stuntman e farà di tutto per costruire la felicità di sua figlia. Fino al super commovente colpo di scena finale.

2) In nome di mia figlia (2016) di Vincent Garenq

Immagine del film “In nome di mia figlia” (Foto: Good Films)

In nome di mia figlia è una drammatica storia vera incentrata sul caso Dieter Krombach, un film di cronaca giudiziaria, di tenacia e coraggio, frustrazione e dolore. È narrata come i francesi sanno fare: con sensibilità e senso della misura. Daniel Auteuil interpreta André Bamberski, padre francese che ha lottato per avere giustizia per la morte misteriosa di sua figlia: per 27 anni ha dato la caccia al suo presunto assassino.

Kalinka Bamberski (interpretata da Emma Besson) nel 1982 morì all’età di 14 anni nella casa del suo patrigno, il cardiologo tedesco Dieter Krombach, che poi si rivelò omicida e stupratore seriale. I risultati sospetti dell’autopsia indussero il padre della ragazzina a fare pressioni sulle autorità tedesche affinché indagassero sul coinvolgimento di Krombach nella morte. André Bamberski ha dovuto lottare incessantemente, con tante battaglie perse in mezzo, per fare luce e avere giustizia, una battaglia ossessionante e avvolgente durata quasi trent’anni contro l’inerzia del sistema giudiziario. Nel 2009 Bamberski fece addirittura rapire Krombach in Germania per portarlo in Francia e poterlo processare lì.

Immagine del film “Captain Fantastic” (Foto: Good Films)

3) Captain Fantastic (2016) di Matt Ross

Viggo Mortensen è un padre illuminato e meraviglioso nella colorata commedia americana, riflessiva e controcorrente, Captain Fantastic. Ha sei figli, all’incirca tra i 6 e i 20 anni, e ha deciso di farli vivere lontani dal mondo veloce e artefatto dove si cresce tra Coca Cola («acqua avvelenata»), smartphone e videogiochi.
Nelle foreste del Nord America, lontano dalla società convenzionale, questi ragazzi vengono educati a diventare degli adulti straordinari. Vivono un’esistenza primordiale e allo stesso tempo intellettuale: cacciano con arco e freccia per potersi sfamare autonomamente, fanno prove fisiche e di resistenza, leggono saggi filosofici e i grandi romanzi russi, riflettono sulla linguistica e su Chomsky (non festeggiano il Natale ma la «Giornata di Noam Chomsky», personaggio reale e non «di fantasia»).

Questo finché un evento drammatico non li costringe a uscire da quel paradiso e a imbattersi nel mondo esterno, così diverso. Il papà selvaggio e speciale interpretato da Viggo sarà messo di fronte alle sue responsabilità e dovrà chiedersi se quel modello educativo straordinario è davvero la felicità dei suoi amati figli.

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